Il governatore della Regione Campania indica le zone nostrane come il presunto epicentro della prossima sollevazione popolare.
«Disordini e rivolte sociali partiranno da Napoli e dalla Campania». Sono le forti parole pronunciate a Pompei nel giorno in cui si svolgeva la visita dei due ministri Bray e Trigilia agli Scavi dal governatore regionale, Stefano Caldoro, il quale afferma di essere d’accordo con la previsione fatta qualche giorno fa dall’imprenditore e guru del Movimento 5 Stelle GianRoberto Casaleggio, circa l’imminenza di rivolte popolari.
«Siamo ai limiti della rottura sociale, l’ho detto un anno fa – afferma Caldoro – è una valutazione politica, non ho sentito questore e prefetto. Ci saranno disordini e rivolte per effetto di una povertà che aumenta, di una tensione sociale e sfiducia che aumenta legata alla crisi economica e sociale. Il punto d’attacco sarà qui, basta far riferimento a focolai aperti che non esistono in altre città italiane».
Per il presidente della Regione Campania, dunque, le rivolte della popolazione ormai esasperata sono alle porte.