In attesa del 25 maggio, data fissata per l’apertura dei seggi elettorali, proviamo ad interpretare, in questa nota, una serie di messaggi e di voci che ci provengono dal panorama politico.
Sant’Anastasia è un paese piuttosto tranquillo, la criminalità è latente e gli episodi di cronaca nera e rosa del tutto sporadici. Non è certo Los Angeles. Eppure, a ravvivare il cuore della nostra ridente cittadina sottraendola da una pericolosa monotonia, ci pensa lei, la vecchia e cara politica. Quella dialettica, quello scambio di frecciatine e accuse che non mancano mai di arrivare.
Il clima pre-elettorale che anticipa il D-day fissato nel 25 maggio, è di quelli bollenti, quasi da pellicola vietata ai minori (l’ironia è voluta). Una sera sì e l’altra pure, in una sezione di partito, ci si riunisce in modo più o meno carbonaro per decidere sul da farsi, sulle eventuali strategie o alleanze. In quest’ottica, a farla da padrone, è naturalmente il PD, che malgrado l’incombenza elettorale, sembra in imbarazzante ritardo sulla scelta del suo candidato a Sindaco.
Fino a qualche giorno fa, dalla sede di via Marconi, sembrava davvero fatta. Perfino Giovanni Barone, consigliere comunale uscente e colonna portante dei democratici, aveva applaudito, con entusiasmo, alla scelta del dottor Antonio De Simone. Doveva essere quest’ultimo la punta di diamante da condurre alla poltrona più prestigiosa di palazzo Siano. Invece, proprio come certi acquazzoni d’estate che ti colgono alla sprovvista, il cielo democratico si è improvvisamente oscurato, stravolgendo le più rosee previsioni.
Il dottor De Simone, oculista e socialista di gran fama, sembra essersi stranamente eclissato, e la sua “discesa in campo” ostruita da nuovi ripensamenti. Ad affacciarsi nella sede del PD anastasiano, infatti, è spuntato lui, Paolo Esposito, medico molto conosciuto in paese ed esponente massimo dell’UDC.
Preoccupati da un’eventuale matrimonio tra il cattolico Paolo Esposito e Forza Italia, questa è un’ipotesi da prendere in seria considerazione, il partito democratico, guidato dalla segretaria Grazia Tatarella, ha ritenuto opportuno porre all’attenzione dei suoi alleati un ulteriore momento di riflessione.
Alleati del PD che, al momento, sono identificati nella lista “Primavera anastasiana”, un contenitore di partiti e movimenti che spazia da: Rifondazione Comunista, SEL e Neanastasis. Questo aggregato, secondo le ultime indiscrezioni, non propriamente in linea con le scelte del partito di Matteo Renzi, avrebbe ragionato, per iniziativa del partito di Vendola, su di un nome non certo “politicamente vergine”, ovvero l’ex Assessore allo sport Giuseppe Di Marzo (SEL).
Ma torniamo un attimo a Forza Italia. Sembrano insistenti i tentativi di dialogo tra una parte della sede berlusconiana e l’UDC. Un corteggiamento che vorrebbe strappare, soprattutto da parte del Partito di Lorenzo Cesa, la candidatura a Sindaco di Paolo Esposito. Una candidatura che, ufficializzando il patto tra Forza Italia e Udc, creerebbe non pochi grattacapi al PD, che vedrebbe la propria posizione di potere alquanto compromessa.
Udc e Forza Italia? Lello Abete e le sue tre liste farcite da nostalgici dell’ex Sindaco Carmine Esposito. Il Movimento 5 stelle pronto a fagocitare tutto il dissenso possibile. Poi c’è il pezzo da novanta, Carmine Capuano, ad oggi silente e sornione come un infallibile sicario.
Ne vedremo e ne leggeremo ancora delle belle. Questo è soltanto l’inizio. Ci sarà da divertirsi.


