San Giuseppe Vesuviano. Spenti gli ultimi fuochi di propaganda, ora si vota

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Catapano e Ambrosio, i due candidati alla carica di sindaco, hanno chiuso la campagna elettorale in Piazza Garibaldi. Ora tocca al popolo sovrano.

A vincere il sorteggio per aggiudicarsi il primo turno del comizio, dalle 20,15 alle 21,15 , è stato l’Avv. Vincenzo Catapano sostenuto da FLI e quattro liste civiche di orientamento di centrodestra. Mentre per il turno successivo, dalle 21,15 alle 22,15, a parlare è stato il suo avversario Dott. Antonio Ambrosio candidato sindaco per il PDL più altre 4 civiche. Piazza Garibaldi si è presentata gremita come non mai anche se un muro invisibile divideva la folla: sul Monumento i sostenitori di Catapano, nella piazza quelli di Ambrosio e sotto i portici del Bar Panico gli indecisi.

Il comizio di Catapano è stato improntato sui programmi che la sua coalizione porterà avanti nei prossimi cinque anni: edilizia scolastica, impianti sportivi, manutenzione stradale, pubblica illuminazione, saranno le priorità per realizzare le quali sono stati chiamati a dare il loro contributo anche i candidati a sindaco esclusi dal ballottaggio, perché: ” Io voglio essere il sindaco di tutti, anche di chi non mi ha votato”, ha detto. La sua amministrazione lavorerà principalmente a ricostruire quel tessuto sociale mortificato dalle precedenti gestioni, l’obbiettivo sarà di coinvolgere la gente nella vita pubblica della città cercando di non escludere nessuno, organizzando eventi come la befana pubblica che affonda le radici nel ventennio mussoliniano. A questa notizia qualcuno nella folla ha fatto il saluto romano e ha gridato: ”A noi!”.

Escluso qualche accenno nostalgico al ventennio come le bandierine tricolore sventolate dai fans più accesi e qualche braccio alzato a palmo aperto, il comizio è rimasto nell’alveo del confronto civile e democratico, allo scadere del tempo consentito i candidati e i loro sostenitori si sono allontanati in ordine lasciando il capo libero agli avversari.

Con un ottima regia il personale agli ordini del vice questore Menichini ha consegnato la piazza libera al candidato sindaco Ambrosio per il secondo comizio della serata. A fare da anfitrione per l’altra ala del centro destra sangiuseppese ci ha pensato l’ex sindaco Antonio Agostino Ambrosio, che ha presentato gli iscritti a parlare per un breve saluto. Da subito si è capito l’enorme frattura che divide le truppe di Ambrosio, Santorelli e Randaccio , rispettivamente vice sindaco e presidente del consiglio comunale della passata amministrazione sciolta per infiltrazione camorristica. Costoro hanno portato un attacco diretto a Catapano e al suo staff sul piano personale puntualizzando di essere persone per bene e di non avere alcun contatto con il crimine organizzato sorvolando sui programmi e sul sostegno al proprio candidato sindaco. Nemmeno una parola sullo strano caso dei 1400 voti disgiunti tolti al loro candidato sindaco e finiti agli avversari che avevano anche il loro nome come consiglieri.

È stata quindi la volta dell’oratore più atteso,l’ex sindaco Ambrosio, il quale dopo aver indossato i panni di Feliks Edmundovic Dzeržinskij ,il fondatore della CEKA la prima polizia segreta sovietica, ha aperto una cartella da cui ha tratto ingiallite sentenze contro l’Avv. Catapano e altri documenti che mettevano in cattiva luce anche altri rappresentanti del gruppo avverso. La piazza è piombata in un silenzio assordante durante il quale anche le auto in transito si sono fermate per ascoltare le invettive dirette all’indirizzo di Catapano, la stele del Monumento ai Caduti alle spalle del palco è sembrato il braccio di un gigantesco ventilatore davanti al quale venivano lanciate manciate di fango grandi come sacchi della spazzatura che finivano per soffocare tutti i presenti.

Offese personali, Catapano e De Lorenzo vengono etichettati come dei traditori per il loro passato politico, scarsa capacità amministrativa per presunti insuccessi passati, si ipotizza addirittura un collegamento stretto fra Catapano e il crimine organizzato locale, ad applaudire solo pochi fans distribuiti a macchia di leopardo nella piazza, molti sostenitori di vecchia data di Ambrosio sono rimasti muti di fronte a tanto odio schizzato sulla folla.
La filippica è durata circa 20 minuti, anche se i documenti raccolti dovevano essere ancora molti, ma bisognava dare la parola al candidato sindaco Dott. Ambrosio Antonio il quale si è limitato a dichiarare che il suo programma sarebbe stata la continuazione del lavoro iniziato dalla passata amministrazione, cioè quando era stato prima assessore al bilancio e poi ai lavori pubblici della giunta che a gennaio 2011 fu sciolta definitivamente per infiltrazione camorristica. L’intervento si è chiuso ricordando alla folla che è stato democristiano e che lo sarà sempre.

Tutto questo avveniva venerdì 10 novembre alle 22 e 15 mentre la viabilità in piazza Garibaldi era in tilt a causa della sosta selvaggia e tutte le strade intorno alla piazza traboccavano di rifiuti: se questo è il prologo del futuro consiglio comunale, il futuro non lascia ben sperare.

Nota dell’autore: Non è stato possibile riprendere immagini del comizio di Ambrosio in ricordo del divieto dell’ex amministrazione Ambrosio A.A. di filmare i consigli comunali.