È quanto ha dichiarato Giorgio Carcatella, capogruppo dei Comunisti Italiani FdS alla Provincia di Napoli, il quale accusa il sindaco sangiorgese di aver escluso dalla giunta tutte le forze che l’hanno sostenuto in campagna elettorale.
Il sindaco Domenico Giorgiano ha sciolto le riserve ed ha reso noto i componenti della giunta comunale che dovrebbero affiancarlo per i prossimi cinque anni. Dopo trentasette giorni dalla sua elezione, infatti, il primo cittadino, che si appresta a governare per il suo secondo mandato elettorale, in una nota stampa diramata dall’ufficio stampa comunale, ha commentato le scelte circa il suo nuovo esecutivo.
«Ci ho messo qualche giorno più, ma ho nominato la squadra migliore per governare la città nei prossimi cinque anni – ha dichiarato Giorgiano – Ringrazio in particolar modo il senatore Formisano, rimessosi in gioco dopo un’esperienza da vicesindaco molti anni fa a Torre del Greco e che ho voluto al mio fianco proprio per la grande stima e rispetto che ho per la sua persona, nonostante gli equilibri politici suggerissero una differente modulazione degli incarichi. Ho
voluto nella mia squadra anche il principale dirigente regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, per rimarcare il mio patto con la città e dare dimostrazione del grande apprezzamento che ho per i partiti che hanno condiviso con me lo sforzo elettorale ma che non sono riusciti ad eleggere propri rappresentanti in Consiglio. Il coinvolgimento di tutte le forze del centrosinistra nella vita amministrativa per me sarà fondamentale».
Contrariato per le scelte fatte dal primo cittadino sangiorgese appare Giorgio Carcatella, capogruppo dei Comunisti Italiani FdS alla Provincia di Napoli, il quale ci ha dichiarato testuale: «Non poteva esserci soluzione più bizzarra da parte di Giorgiano. Al di là degli atteggiamenti di facciate che assumeranno i consiglieri dell’IDV locale, l’indicazione dell’onorevole Formisano è un modo maldestro di espropriare dell’autonomia il gruppo consiliare e i dirigenti cittadini. Giorgiano pensa in questo modo di tenere in ostaggio coloro che gli avevano rappresentato una proposta che tenesse dentro personalità locali, alle quali è stato posto un veto».
Pollice in giù anche per la scelta di nominare assessore al Commercio il commissario regionale dei Verdi, Francesco Borrelli. Per Carcatella, infatti, tale mossa «si presenta come un film già visto, ricordando il temporaneo utilizzo di Carlo Ceparano, qualificato dirigente del Sole che ride, sacrificato successivamente per sistemare le diatribe interne al gruppo che oggi non ha nemmeno rappresentanza consiliare e quindi verrebbe da chiedersi perché non una giunta di tutte le forze che l’hanno sostenuto e quindi, anche, FLI o l’UDEUR anche essi senza rappresentanza? Anche l’API, con due consiglieri, è fuori».
«La verità è che Giorgiano alle prese con pressioni più o meno plausibili ha fatto come Ponzio Pilato, scaricando sugli altri criticità che doveva provare ad evitare. In tutto questo – ha concluso Carcatella – non vanno dimenticati alcuni problemi "delicati" che sembrano cominciare ad emergere e coinvolgere organi terzi, allocati al centro direzionale e quindi non sarà facile cominciare questa esperienza amministrativa con la spada di Damocle pronta ad abbattersi sulla città. Giorgiano, purtroppo, ha finito male e comincia peggio, partorendo il topolino».