STORIA DEL “900. RECORD DEL GOVERNO CRAXI, LA DONNA NELLA SOCIETÁ, L’ITALIA RAZZISTA

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    Mentre la politica italiana va avanti tra i soliti sussulti e cambi di governo, nella società si fa largo la donna, con incarichi e responsabilità. Intanto, l”Italia si scopre razzista.
    Di Ciro Raia

    Quando scade il settennato di Pertini, alla Presidenza della Repubblica (1985) è eletto, con 752 voti su 977 votanti, il democristiano Francesco Cossiga. Nel discorso di insediamento, il nuovo inquilino del Quirinale, dichiara di voler essere il Presidente della gente comune. Ma, già, dopo poco tempo, abbandona questa sua aspirazione e, come presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, prende posizione contro i giudici, che si sono schierati contro alcune dichiarazioni del presidente del Consiglio, Craxi.

    Intanto, lo stesso Craxi stabilisce un vero record alla guida del governo, riuscendo a restare in sella per oltre mille giorni. Poi, il suo gabinetto entra in crisi per questioni di politica estera; quando, infatti, il 7 ottobre del 1985, un gruppo di terroristi arabi si impadronisce della nave “Achille Lauro”, Craxi resiste alle pressioni degli americani, che chiedono una soluzione forte piuttosto che la via della mediazione. Per questo stesso episodio, il ministro degli Esteri, il repubblicano Spadolini, ritenendo che il governo abbia assunto una posizione troppo filoaraba, si dimette e provoca l”inevitabile crisi.

    A capo di un governo privo di maggioranza, destinato a condurre il paese alle elezioni, è scelto (1987) di nuovo il vecchio Fanfani. Le urne decretano una sconfitta del PCI, un forte recupero della DC ed un successo del PSI. Quasi scompaiono i piccoli partiti laici. Si assiste, sempre più, ad una volgarizzazione della politica: nel Parlamento, infatti, fa ingresso da deputata –eletta nelle liste del Partito Radicale- la pornodiva Ilona Staller, nota col nome d”arte di Cicciolina.

    A guidare il primo governo della X legislatura –un pentapartito con DC, PSI, PRI, PLI e PSDI- è chiamato il democristiano Giovanni Goria. Alla presidenza della Camera è eletta, per la prima volta nella storia d”Italia, una donna: la comunista Nilde Jotti; alla presidenza del Senato è eletto, invece, il repubblicano Giovanni Spadolini.

    Al congresso del MSI del 1987 lascia la guida del partito Giorgio Almirante; nuovo segretario è eletto il giovane Gianfranco Fini.

    Nel 1989 è sancito, poi, il cosiddetto patto del CAF, dalle iniziali dei nomi di Craxi, Andreotti e Forlani, rispettivamente segretario e padrone del PSI in avanzata elettorale, presidente del consiglio dei ministri e segretario della DC. I tre uomini politici sono quelli che hanno, letteralmente, in mano le sorti del paese. Attorno ad essi, specie attorno al segretario del PSI, cresce una schiera di questuanti e clienti, che va dagli attori agli intellettuali, dai giornalisti alle donne in carriera, ai prelati ed agli stilisti frequentatori dei salotti borghesi.

    Andreotti, poi, richiamato per l”ennesima volta –dopo una parentesi in cui presidente del consiglio dei ministri è stato Ciriaco De Mita– alla guida del governo, è il personaggio più enigmatico; di lui Giorgio Bocca scrive: “è tutta la vita che mi domando come gli italiani abbiano potuto sopportare un individuo simile, addirittura simpatizzare per lui, trovare divertenti i suoi libri. Credo che ammirino in lui il modo italiano di far politica furbastro, tollerante, morbido, disonesto, senza principi [:]”.

    L”Italia, intanto, sta profondamente cambiando. Un politico sconosciuto, Umberto Bossi, sulle pagine di “Lombardia Autonomista”, invoca l”autogoverno per la Lombardia e la precedenza dello stesso popolo lombardo nell”assegnazione di case e posti di lavoro: “il nostro è un fermento di riscossa e di risveglio”.

    Lungo le strade, nelle piazze e nei mercati compare la moda del falso; si vende di tutto –profumi, borse, abbigliamento -ma con griffe falsificate.

    La televisione appiattisce sempre più il livello culturale; cominciano gli anni d”oro per i megaspettacoli di Raffaella Carrà e Pippo Baudo, i loro ospiti super pagati, le telefonate in diretta, i giochi a cui possono partecipare anche i telespettatori. È una continua gara dello spreco e dell”effimero tra la RAI e le televisioni private (Canale 5, Rete Quattro e Italia 1) del magnate Silvio Berlusconi, buono amico di Craxi.

    Le città, le campagne, i mari, le piante, gli animali e gli uomini si ammalano sempre più frequentemente di inquinamento. L”oncologo Giorgio Prodi lancia un tremendo avvertimento: “nella società industriale il carico inquinante è tale che tutti i nostri tessuti possono considerarsi iniziati al cancro”.

    Scoppia il problema razzismo: un”indagine su un campione di circa cinquemila liceali romani rivela che i sentimenti nei confronti degli extracomunitari non sono improntati ai valori della solidarietà e della fratellanza. Alte percentuali di intervistati sono razzisti e si dicono propensi alla chiusura delle frontiere.

    Non abbassa la guardia il terrorismo. Cadono, ancora vittime delle B.R., l”economista Ezio Tarantelli, l”ex sindaco di Firenze Lando Conti, il senatore democristiano Roberto Ruffilli. La delinquenza mafiosa chiude, invece, la bocca ai giudici Rosario Livatino, Antonino Scopellitti, Antonio Saetta ed a suo figlio Stefano, all”imprenditore Libero Grassi ed ai giornalisti Giuseppe Fava e Mauro Rostagno. Sotto i colpi della mafia cadono ancora il commissario di polizia Giuseppe Montana ed il vice capo della Mobile palermitana Antonino Cassarà, insieme a Giuseppe Insalaco, ex sindaco di Palermo, diventato uno spietato accusatore di un altro ex sindaco del capoluogo siciliano, Vito Ciancimino.

    Nel mese di aprile del 1985, poi, in seguito ad un fallito attentato ai danni del giudice Carlo Palermo, perdono la vita i piccoli Salvatore e Giuseppe Asta con la loro mamma Barbara Rizzo. Un”auto-bomba fatta scoppiare, infatti, in una strada nei pressi di Trapani, colpisce l”auto che sta sorpassando quella del giudice, che, così, si salva.

    Un dato positivo, però, emerge. Nella società e nel lavoro la donna comincia a conquistare spazi, ruoli e responsabilità di primo piano: Anna Maria Miglio è questore a Terni, Carmelita Russo è giudice a Vibo Valentia, Ilda Boccassini si occupa di mafia alla procura di Milano, Giusy Nicolini –sull”esempio precedente di Elda Pucci a Palermo- è sindaco a Lampedusa, Silvia Barecchia è vicepresidente della Citibank, Antonella Celletti è la prima pilota sui jet Alitalia.

    (Fonte foto: Rete Internet)

    GLI ARGOMENTI GIÁ TRATTATI

    http://www.ilmediano.it/aspx/visCat.aspx?id=25