Storia di una 40enne napoletana, fragile, in cerca di una relazione stabile e duratura, finita tra le grinfie di uno stalker. Di Simona Carandente
In taluni momenti della vita, capita di trovarsi maggiormente indifesi ed esposti a comportamenti prevaricatori ed aggressivi, posti in essere da individui senza scrupoli, pronti a carpire lo stato di debolezza altrui per poter raggiungere i propri scopi illeciti, senza alcuna remora.
La storia di A., quarantenne napoletana, sembra essere nata proprio in tal contesto: la giovane, di buona famiglia, ha da poco perso la madre ed il suo senso di solitudine, già presente in lei per carattere, si acuisce a dismisura. Decide, pertanto, di rivolgersi ad un noto giornale di inserzioni per conoscere qualcuno che possa farle battere il cuore, con lo scopo di iniziare una solida e duratura relazione.
Tra i vari candidati, A. decide di cominciare una frequentazione con F. , giovane di buona famiglia, amante dell’amicizia e degli animali, affine a lei per gusti musicali e frequentazioni. A. comincia a fidarsi del suo compagno giorno dopo giorno: essendo molto benestante, non esita a prestargli denaro contante e a fargli regali di un certo valore, sponsorizzando addirittura l’ingresso del compagno nella propria azienda di famiglia.
Tuttavia, per un improvviso dissesto finanziario, l’operazione non va a buon fine, ed A. è costretta a comunicare ad F. che non vi è più possibilità di sostenere la candidatura di quest’ultimo in azienda: da quel momento il giovane muta totalmente atteggiamento nei confronti della malcapitata compagna, cominciando ad ignorarla in pubblico, a maltrattarla al telefono ed a svolgere le sue ordinarie occupazioni da solo, non contemplando la sua presenza accanto neanche nel fine settimana. La giovane, nell’estremo tentativo di salvare la propria storia, cerca di far rinsavire il proprio compagno, dimostrandosi ancor più accondiscendente nei suoi confronti attraverso regali e donazioni sempre più cospicue.
Ad un certo punto, stanca dei comportamenti di F, la giovane donna decide di lasciarlo, sperando di liberarsene una volta e per tutte: da quel momento in poi, invece, la furia persecutoria di F. non avrà più fine, fino all’intervento dell’autorità giudiziaria. Non tollerando la perdita del proprio "giocattolo", F. va su tutte le furie e rende alla propria ex compagna la vita impossibile: sms a carattere molesto, pedinamenti, appostamenti continui e telefonate incessanti cominciano a rappresentare per A. un quotidiano infernale, dal quale voler fuggire a tutti i costi, tenuto peraltro conto della sua già delicata situazione personale e dei propri problemi di autoaccettazione.
Solo attraverso una denuncia per il reato di cui all’art. 612 bis c.p, (stalking) la giovane riesce a trovare un po’ di pace in attesa del processo: ad F. difatti viene applicata la misura cautelare del divieto di avvicinarsi alla sua ex compagna e ai luoghi frequentati da lei, che se violata può commutarsi in quella degli arresti domiciliari o addirittura del carcere. Magra consolazione rispetto alla perdita di un (presunto) grande amore, ma pur sempre idonea a tutelare la persona offesa dal rischio di ben più gravi, ed irreparabili, conseguenze sul piano penale e personale. (mail: simonacara@libero.it)
(Fonte foto: Rete Internet)


