Mani in tasca e regali sotto l’albero

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Il Natale è alle porte, i commercianti ci sperano, ma i dati sono già chiari.

L’avvio alla stagione natalizia, come da tradizione, è dato dal Ponte dell’Immacolata. I dati di Federalberghi riportano un giro di affari di 1,4 miliardi di euro, per circa 5 milioni di italiani in viaggio; ma le previsioni per le vacanze di Natale non sono delle migliori. Per i commercianti l’arrivo del Natale è di non poca importanza, basti pensare che è in questo periodo che si concentra il 24% del fatturato annuale. Ma quest’anno la crisi morde, e seppur la tradizione non muore mai, i consumi sono fermi.

La quasi totalità degli italiani non rinuncia ai doni, ma è la categoria di beni che cambia completamente forma. Sette consumatori su dieci dichiarano di optare per doni utili, uno su dieci non avrà regali sotto l’albero. Niente di diverso dalle aspettative se, prima di guardare alla vetrine, si guarda ai numeri. È solo il 50% degli italiani a riuscire ad arrivare a fine mese, il 36% non supera la terza settimana, il 13% non riesce ad arrivare alla seconda. Un sondaggio condotto da Confesercenti riporta che il 92% degli italiani ha ridotto le spese nel corso del 2014. I tagli netti fatti dalle famiglie sono su abbigliamento e calzature, carburante (15%) e cibo (11%): percentuali duplicate rispetto al 2007.

Uno degli elementi discriminanti sui consumi sembra essere la tredicesima. Chi percepisce la cosiddetta “gratifica natalizia” acquisterà il 2.6% in più rispetto alla media italiana; il divario si noterà in maniera particolare nel settore dei giocattoli: solo il 5% degli italiani, infatti, rinuncia ai regali per i più piccoli.

Il 48% degli imprenditori prevede risultati in linea con quelli del 2013; per analizzare la restante parte bisognerebbe differenziare i settori e le tipologie di commercio. In effetti, solo il 40% degli italiani si recherà in grandi strutture commerciali per lo shopping natalizio, il 23% (percentuale triplicata in pochi anni) acquisterà i regali online, il 19% in piccoli negozi, il 6% opterà per “la busta”, ed il restante 12% conserverà le disponibilità per godere dei mercatini natalizi. Anche in Campania lo shopping natalizio, accostato alle nostre tradizioni, è fattore attrattivo per turisti ed elemento positivo per l’economia.

La città di Napoli accoglie centinaia di pullman ogni settimana per la suggestiva passeggiata in Via San Gregorio Armeno, che è in effetti un mercatino di Natale permanente, ma che in questo periodo pullula di persone. Inoltre le Associazioni dell’Artigianato e la Camera di Commercio di Napoli hanno organizzato l’allestimento di mercatini natalizi alla Mostra D’Oltremare, dal 14 Dicembre fino all’8 Gennaio 2015. Di particolare rilevanza, ormai da anni, sono le “Luci d’artista” di Salerno, che quest’anno sono affiancate da “Aria di Natale”, una zona dedicata ai mercatini.

Altra tappa ricorrente è il Castello medioevale di Limatola, in provincia di Benevento, nel quale ogni anno viene allestita una particolare mostra-mercatino che ospita una selezione di aziende, artigiani e artisti di pregio della Campania.

Acquistare nella particolare atmosfera dei mercatini natalizi sarà possibile anche nei paesi vesuviani, grazie alle Pro Loco, ai comitati e alle amministrazioni. Ad Ottaviano nel Castello Mediceo, a Cercola nel Relais Villa Buonanno, a Sant’Anastasia il “Villaggio di Babbo Natale” in Piazza Madonna dell’Arco, a Somma Vesuviana la kermesse “Viviano il Natale” ha previsto l’apertura della Piazza Vittorio Emanuele III ad artigiani e ad associazioni, tutti i fine settimana fino al 6 Gennaio.