La mente etica tra diritto e dovere

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Si conclude con questo articolo l’itinerario di riflessione dedicato alle 5 chiavi per il futuro di Gardner che ci invita a guardare all’acquisizione nell’individuo della “la mente etica”.

Riflettere sul nostro ruolo e concettualizzare le caratteristiche di ciascuno di noi nella nostra vita familiare, lavorativa, relazionale e sociale non è, nell’odierna società, dato per scontato, ma soprattutto, agire in maniera responsabile e appropriata e dare tutti noi stessi nell’impegno che ci viene richiesto nei vari ambiti e settori della nostra vita vuol dire affermare contemporaneamente un nostro diritto ed un nostro dovere.

Nella veste di studente, figlio, educatore, genitore, lavoratore o cittadino dobbiamo maturare cosa imparare e cosa insegnare, quali comportamenti assumere e quali richiedere, distinguere ciò che è bene e ciò che è male per noi e per gli altri: la mente etica, secondo Gardner, ci aiuta a capire quale tipo di studente, figlio, educatore, genitore, lavoratore o cittadino decidiamo di essere e di conseguenza quali sono i nostri diritti e le nostre responsabilità. In assenza di tale scelta e di tale consapevolezza si genera una società fondata sul nulla e si crea deserto.

Infatti la mente o l’intelligenza etica trova riscontro sia sul fronte del singolo che opera le succitate scelte, sia nei bisogni espressi dalla società il cui il singolo soggetto vive: ecco, quindi, le ripercussioni sul destino di tutti, trascendendo il lavoro o il comportamento del singolo individuo un fine egoistico e trasformandosi nel miglioramento del destino di tutti. L’intelligenza etica va, pertanto, coltivata ed inseguita per generare un mondo in cui possano affermarsi i diritti di tutti grazie ai doveri di ciascuno. Gardner previene anche il dubbio dei suoi lettori sulla scelta delle cinque chiavi analizzate nel corso di queste nostre riflessioni e chiarisce che la lista potrebbe essere facilmente ampliata e che quelle da lui individuate

“sono oggi le forme di intelligenza più apprezzate, e ancor più lo saranno in futuro. Esse governano tanto la sfera dei processi cognitivi quanto quella dell’iniziativa umana: in questo senso esse sono globali, comprensive. Possediamo qualche nozione su come coltivarle. Ovviamente se ne possono candidare anche altre. Nella fase preparatoria di questo libro, ho preso in esame altre forme di intelligenza: dall’intelligenza tecnologica all’intelligenza digitale, dall’intelligenza mercantile all’intelligenza democratica, dall’intelligenza flessibile all’intelligenza emotiva, dall’intelligenza strategica all’intelligenza spirituale. Sono pronto a difendere energicamente la mia scelta. È questo, anzi, il compito principale di questo libro. […]” .(Uciim/IntelligenzeMultiple)

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