I cambiamenti che avvengono oggi, intorno all”uomo, non sono di poco conto. Cerchiamo di capire in che modo il mondo della scuola ne prende atto e come prepara il cosiddetto “capitale umano”. Di Annamaria Franzoni
La principale sfida che la scuola oggi si trova a fronteggiare nell’era della globalizzazione è quella di dover mediare tra le istanze provenienti dalle Istituzioni Europee e le connotazioni peculiari delle identità nazionali del vecchio continente e di proporsi come luogo di elaborazione, e non solo di trasmissione, di un sapere che includa la cultura del passato e quella delle nuove tecnologie.
Il nuovo modello di istruzione e formazione, percorribile in una realtà ricca e variegata come quella attuale, aperta a dimensioni internazionali e transnazionali necessita, infatti, di un sistema che riesca a racchiudere in sé tradizione e innovazione esercitando un’influenza determinante anche nella creazione di nuovi ambienti di comunicazione che favoriscano l’incontro con le “culture altre” per una cittadinanza unitaria e plurale. La complessità, la transitorietà e la separatezza sono, per Zigmunt Baumann, gli aspetti peculiari della società globale, ma al contempo dobbiamo tener conto dell’ “unitarietà e della interazione” che costituiscono per Edgar Morin le categorie imprescindibili dello sviluppo democratico di un moderno percorso formativo.
In questa direzione va la raccomandazione del Parlamento e del Consiglio europei del 2006 sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente da acquisire entro la fine dell’obbligo di istruzione/formazione della persona, del cittadino, del lavoratore, in sintesi del capitale umano.
Ne deriva che, alla luce di questa esigenza, il processo di istruzione e formazione debba mirare all’acquisizione di competenze cognitive, relazionali, sociali, affettive, organizzative di tipo trasversale e interdisciplinare.
Non sminuendo il ruolo e l’importanza dei contenuti, il cittadino contemporaneo deve essere in grado di affrontare i repentini cambiamenti e accogliere, raccogliere, interpretare, costruire da ciascuna esperienza formale, non formale ed informale lo sviluppo del pensiero autonomo e consapevole per una equilibrata formazione che possa proiettarsi in una dimensione temporale che duri quanto l’intero arco della vita.
Per risalire alla storia degli ultimi decenni che ha condotto l’Europa ad una definizione delle competenze chiave di cui necessita il “cittadino europeo” credo sia necessario partire dalle indicazioni presenti nel documento di Lisbona 2000/10, riferendoci in particolare alle raccomandazioni relative alle competenze chiave per l’apprendimento permanente.
Le sfide, infatti, che la globalizzazione pone e la rapidità con la quale le società evolvono ci pongono di fronte alla necessità di fornire il cittadino europeo di un’ampia gamma di competenze che gli consentano di adattarsi in modo flessibile al rapido movimento di una società sempre più “liquida”.
"Vita liquida", "Società liquida", "Modernità liquida" sono espressioni create dal sociologo Zygmunt Bauman, per descrivere le caratteristiche del mondo in cui viviamo: parliamo di una vita che si svolge in una società nella quale sembra non ci siano punti fermi; tutto cambia troppo velocemente: stiamo ancora imparando come affrontare una situazione, ma, nel frattempo, la realtà è cambiata, la situazione è diversa, e i nostri strumenti diventano subito inadeguati o, come si dice oggi, "obsoleti". Tutto si mescola, che noi vogliamo o no, e si presenta diverso da come era in passato!
Il "melting pot", cioè la pentola dove le cose si mescolano insieme, era l’espressione creata, negli Stai Uniti, qualche anno fa, per descrivere la mescolanza delle razze, delle culture, delle tradizioni, degli stili che confluivano a comporre la società americana e questo modo di essere, che adesso chiamano "fusion", si sta estendendo pian piano a tutto il mondo costituendo certamente il valore aggiunto del successo che il “pianeta scuola” si prefigge di raggiungere in relazione ai suoi obiettivi chiaramente definiti all’interno di ogni singola istituzione.
(Fonte foto: Rete Internet)


