EMOTIVI ANONIMI

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Il cioccolato e l”emotività unisce i destini di Angèlique e Jean-Renè. Amèris dirige due straordinari attori in un film di una semplicità estrema. Tra qualche sorriso e un po” di zucchero in eccesso, Emotivi Anonimi vola via senza lasciare troppe tracce.

Angélique e Jean-René sono uniti da un’emotività incontrollabile che impedisce loro di avere relazioni sociali ed umane normali.

Angélique è una cioccolataia straordinaria, ma incapace di mostrarsi al pubblico e relegata, per errore, a fare la responsabile per le vendite nella fabbrica di Jean-René, ormai prossima al fallimento. Per quest’ultimo l’emotività è problematica soprattutto nel rapporto con le donne, dalle quali è terrorizzato e non riesce a fare altro che scappare; Angélique entra in crisi ad ogni domanda, conversazione, attenzione, sopraffatta da una sorta di ansia da prestazione che le impedisce anche di prendersi i meriti per la sua straordinaria abilità. Questi due personaggi perennemente sull’orlo del collasso (uno in cura da uno psicologo, l’altra membro di un gruppo di recupero chiamato “Emotivi Anonimi”) incroceranno le loro strade sia nel lavoro sia nella vita privata, inseguendo un inevitabile lieto fine.

Chiariamo subito che il film di Améris è una commedia romantica con il ritmo e la struttura di una favoletta. I due personaggi principali – anzi, gli unici veri personaggi del film – sono definiti in partenza come instabili, ma niente viene approfondito circa le cause del malessere. Probabilmente, nelle intenzioni del regista, le due trovate narrative dello psicologo e del gruppo di recupero avrebbero dovuto arricchire la psicologia dei due protagonisti; in realtà entrambe le situazioni – e soprattutto il circolo di emotivi di Angélique – non fanno altro che portare altre gag divertenti al film, evitando nella sostanza ogni possibilità di approfondimento. I due protagonisti sembrano così i personaggi naif di una fiaba, dati una volta per tutte, con i quali difficilmente lo spettatore può stabilire un’empatia di qualche tipo.

Scelta voluta o incapacità di approfondire il discorso che sia, Emotivi Anonimi finisce per essere un film talmente leggero da sembrare quasi inconsistente. Lo spettatore viene trascinato – in particolare nella prima parte – da una serie di trovate divertenti che fanno tutte perno sull’emotività della coppia e sul loro essere ingenuamente estranei ad ogni convenzione sociale. In alcuni casi i risultati sono divertenti: la valigetta delle camicie di Jean-René (per ovviare al sudore) e la passeggiata dei due sotto il diluvio per evitare di andare a dormire nella stanza con un unico letto, sono trovate originali e divertenti. In altri casi il risultato non è esaltante e si avverte una certa ripetitività nelle soluzioni narrative, inevitabile perché l’unico aspetto che muove il racconto è l’emotività dei protagonisti.

Il film dribbla con leggerezza anche il potenziale elemento simbolico del cioccolato e il rifugiarsi di entrambi nell’innocenza del dolce viene appena sfiorato.
Emotivi Anonimi scende veloce in un’unica sorsata, risultando più convincente per alcune situazioni ironiche che nella dimensione romantica. A reggere il film ci sono soprattutto i volti dei due straordinari attori protagonisti, talmente bravi da coprire le lacune di una storia e di una sceneggiatura semplici e facilone.
(Fonte foto: Rete Internet)

Regia di Jean-Pierre Améris, con Benoit Poelvoorde, Isabelle Carré, Lorella Cravatta, Lise Lamétrie
Durata: 80 minuti
Uscita nelle sale: 23 dicembre 2011
Voto 5,5

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