L’Asmef e la Regione Campania puntano a valorizzare la grande rete internazionale di corregionali all’estero per un turismo di ritorno. Lunedì 17 e sabato 22 appuntamenti a Salerno.
Dopo la presentazione della rassegna annuale "Giornate dell’ Emigrazione", promossa da Asmef – Associazione Mezzogiorno Futuro, in Regione Campania a Napoli, con l’ Assessore alle Politiche dell’Emigrazione Severino Nappi, il format entra nel vivo con i primi due appuntamenti. La "Giornata" dell’emigrazione sarà lunedì 17 a Palazzo Sant’Agostino, sede della Provincia di Salerno e sabato 22 a Paestum, nel cuore del Cilento, in due meeting di alto profilo socio-culturale; interverranno tra gli altri: il Sen. Enzo Fasano, l’ On. Guido Milanese, la Direttrice di Asmef Valeria Vaiano, il Presidente della Fondazione G.B. Vico Vincenzo Pepe, il Presidente della Fondazione Salernitani nel Mondo Adriano Bellacosa, Salvo Iavarone, Presidente di Asmef.
La rassegna, che fa tappa nelle località del Sud Italia e in quei paesi del mondo dove operano le comunità di connazionali emigrati, allo scopo di valorizzare la storia dell’emigrazione italiana e la cultura italiana, è presente quest’anno all’interno dei programmi dell’ Anno della Cultura Italiana in U.S.A. Dunque, dopo una serie di tappe italiane, sbarcherà nel Nuovo Mondo, promuovendo le eccellenze italiane ed intraprendendo azioni di dialogo con comunità campane ai fini di incentivare il cosiddetto "turismo delle radici". Una tendenza questa, tema oggetto dei convegni, in espansione oltreoceano, che si nutre della nostalgia e della curiosità di milioni di italiani oriundi sparsi per il pianeta, ultimamente sempre di più alla ricerca delle proprie origini.
Sarà la frenesia di questi tempi, la precarietà, la banalità di cui spesso siamo circondati, a indurci alla riscoperta delle certezze, dell’autentico. Per questi discendenti, che oggi hanno di italiano solo il cognome, nascono tour operator e agenzie che svolgono scrupolose attività di ricerca dei propri avi, della cultura, dei luoghi di partenza, luoghi che la maggior parte delle volte sono i piccoli villaggi rurali, spesso dell’entroterra, che in passato si sono svuotati, perché poveri. Da qui provenivano i milioni di italiani sbarcati a Ellis Island, il famoso luogo di approdo degli emigrati in America, un isolotto di New York, che oggi contiene foto ed archivi di tutti gli arrivi delle navi provenienti dall’Europa tra il 1892 e il 1954 con ben 16 milioni di persone, da cinque a diecimila al giorno.
Tanti dei nostri conterranei hanno fatto questo lungo viaggio della speranza, magari con una valigia di legno coperta di carte bollate e timbri,con la miseria ma soprattutto con il sogno, in tanti si sono affacciati dal metallo della nave, per vedere un futuro ancora sconosciuto.
Oggi i borghi da cui sono partiti, borghi che costellano la geografia italiana, fatti di castelli medievali, palazzi nobiliari cinquecentisti, chiese antichissime, folklore, tradizioni locali, lontani dalle eccellenze storiche e architettoniche ampiamente inserite nei grandi circuiti turistico-culturali, rappresentano il "turismo minore", quello "in voga" negli ultimi anni, ma ancora un fenomeno di nicchia, il quale però potrebbe avere nel futuro, un impatto considerevole sull’economia in un momento di stagnazione come quello che stiamo vivendo.
Il concetto di identità è la chiave per affrontare la modernizzazione. Ogni territorio riesce a trovare un ruolo nella globalizzazione se ha competenze distintive e riconoscibili.


