Acerra, turbogas, fine di una storia: chiusa

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Ieri ha spento per sempre i motori il colosso della Suez da 100 megawatt, che produceva energia elettrica dalla combustione del metano. La centrale elettrica, inaugurata da gruppo Falk e Fiat Avio, nel 1999, sarà smantellata in tempi brevi.

Dopo 15 anni di attività e tante polemiche scatenate dagli ambientalisti della zona ha chiuso per sempre i battenti la centrale turbogas di Acerra di proprietà del colosso francese Suez. I motori sono fermi da ieri. L’impianto sarà smantellato in tempi brevi.

Resta la questione occupazionale. I 12 addetti che vi lavorano non hanno accettato il trasferimento nel nord Italia. Rischiano di andare tutti direttamente in mobilità. Nel frattempo erano stati adombrati problemi per l’attigua Fiat di Pomigliano, perchè la Suez produceva servizi di riscaldamento per la fabbrica automobilistica. Ma il Lingotto ha più volte rassicurato: "Abbiamo un’altra centrale elettrica all’interno del nostro perimetro che ci fornisce i servizi necessari al nostro fabbisogno".

La chiusura della turbogas era stata annunciata ufficialmente il 26 febbraio scorso dalla Cofely, società controllata del gigante transalpino. Il business, dunque, è finito: sono terminati gli ecoincentivi del Cip6 per l’impianto da 100 megawatt che fornisce all’Enel l’energia elettrica prodotta dalla combustione del metano. A ogni modo i sindacati stanno tentando una strada alternativa al licenziamento in tronco dei 15 operai. “Stiamo facendo comprendere alle parti – spiega Giuseppe Raso, della Fismic – che si può avviare un programma di cassa integrazione”. Ma la strada della turbogas di Acerra è segnata. Era stata inaugurata nel 1999 da una joint venture tra gruppo Falk e Fiat Avio. All’epoca i contrasti con gli ambientalisti sembrarono insanabili tanto che il vescovo di Acerra dell’epoca, monsignor Giovanni Rinaldi, si rifiutò di andare alla cerimonia di inaugurazione per benedire l’impianto.

Un colosso indigesto a molta gente nel territorio . La turbogas era stata realizzata dalla ex Sogetel, una joint venture tra Fiat Avio, che gestiva il vicino impianto aeronautico di Pomigliano, ora in mano a General Electric, e la Sondel del gruppo Falk. Alimentata esclusivamente a metano, la centrale ha comportato un investimento di circa 150 miliardi di lire. La produzione di energia elettrica è avvenuta in modalità incentivata Cip6: chi produce energia elettrica da fonti rinnovabili o assimilate ha diritto a rivenderla per 15 anni al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) a un prezzo superiore a quello di mercato. Questo il business. Ormai concluso.