Poca politica e tanto personalismo in questa caotica campagna elettorale determinata dalla caduta del sindaco di centrosinistra Gianluca Del Mastro
Le elezioni si avvicinano e intanto sta accadendo tutto e il contrario di tutto nella città delle grandi fabbriche. Per fare qualche esempio del caos che regna, sta producendo situazioni paradossali la guerra interna al Partito Democratico, una lotta che contrappone l’artefice della recente caduta della maggioranza di centrosinistra, il segretario cittadino del PD, Eduardo Riccio, ai seguaci del nuovo corso di Elly Schlein.
PD contro PD
L’altro ieri c’è stato l’ ennesimo contrasto, stavolta sulla gestione della sede cittadina del partito, quella divia Trieste, a due passi dal municipio. Domenica scorsa Valerio Di Pietro, il “facilitatore” nominato da Schlein con pieni poteri sulle elezioni comunali, ha trovato la porta delle sezione sbarrata. La serratura era stata cambiata. E a rendere più tesa la situazione sono state le voci di un imminente sfratto dei locali. Ma ieri è tornato il sereno in casa dem, anche se la sensazione è più quella di una tregua armata.
« La chiave della sezione – ha reso noto Di Pietro – ora è nelle mani del garante cittadino del congresso del partito, Michelino Caiazzo. Per quanto riguarda la possibilità di fruire ancora dei locali, ci sono giunte rassicurazioni: potremo utilizzare la sede per almeno ancora due mesi ». Comunque il segretario cittadino Riccio minaccia mosse clamorose. Il massimo dirigente locale del partito dispone di una lista civica, “Pomigliano 2020”, della quale fanno parte due consiglieri comunali uscenti, Marianna Manna e Angelo Toscano, cognato di Riccio. Sono entrambi iscritti al PD e firmatari, insieme ai colleghi di centrodestra, delle dimissioni contestuali che a febbraio hanno determinato la caduta del sindaco di centrosinistra, Gianluca Del Mastro. Ebbene, gli esponenti di Pomigliano 2020 hanno annunciato la partecipazione ai lavori per la composizione di una coalizione che contiene di tutto e che potrebbe sancire il ritorno in scena come candidato sindaco dell’ex primo cittadino per ben sei volte, l’83enne Lello Russo.
Russo acchiappatutto
Lavori a cui partecipano dieci liste. Si tratta di 1799, il cui referente è Russo, del PSI, i cui referenti sono Salvatore Romano e Francesco Toscano, già responsabile dell’ASM, l’azienda dei servizi municipalizzati, di Pomigliano 2020, che guarda a Riccio, di Azione, il cui segretario è l’avvocato Vincenzo Romano, di Pomigliano a Centro, lista gestita da Antonio Esposito.
. Inoltre ci sono i Riformisti dell’ex consigliere comunale Giovanni Russo e Oblò, lista il cui simbolo è del sindaco di Casalnuovo, Massimo Pelliccia, di Forza Italia, ed il cui referente pomiglianese è l’ex assessore alle politiche sociali, Salvatore Esposito (Esposito prima era del Movimento Cinque Stelle e poi è passato a Insieme per Il Futuro di Luigi Di Maio). Del gruppone di liste fanno parte anche Forza Pomigliano, dell’ex consigliere comunale Giovanni Sgammato, Fare Democratico dell’imprenditore Stefano Palmese, e Il Cittadino di Salvatore Russo, uomo della destra locale, e del genero, Salvio Coppola, consigliere comunale uscente.
« E’ un nucleo inziale – ha spiegato Lello Russo – che può avere possibilità di ulteriore ampliamento. C’è stata una prima riunione in cui si è discusso della commissione che dovrà varare il programma corposo e complicato a causa dei disastri prodotti dalla giunta Del Mastro ». A questo punto sembra difficile la costituzione di una coalizione del centrodestra, rimasto diviso sul nome del candidato. Agli incontri hanno partecipato Mimmo Leone e Maurizio Caiazzo, consiglieri uscenti. « Io credo però – dichiara Mimmo Leone – che il centrodestra possa e debba far sentire la propria voce in questa campagna elettorale».