Stellantis condannata per comportamenti antisindacali

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Il Tribunale del Lavoro di Napoli ha condannato Stellantis per dei comportamenti antisindacali nello stabilimento di Pomigliano

Sentenza importante per l’azienda Stellantis. È stata condannata dal Tribunale del Lavoro di Napoli a seguito del ricorso della Fiom-Cgil per le sanzioni date ad alcuni lavoratori dello stabilimento di Pomigliano D’Arco.

Tutto nasce da uno sciopero indetto dai lavoratori per denunciare alcune carenze di sicurezza e dei ritmi di lavoro eccessivi. A seguito dello sciopero, i dipendenti sono stati puniti per aver aderito.

Per il giudice il comportamento dei dipendenti era del tutto legittimo, eseguendo un atto di protesta collettiva, tutelato dall’art. 40 della Costituzione e dallo Statuto dei Lavoratori.

La sentenza ha annullato le sanzioni e impone all’azienda di non compiere più comportamenti lesivi della libertà sindacale.

La Fiom si è espressa in merito al verdetto: “La pronuncia del Tribunale riafferma un principio fondamentale: il diritto di sciopero non può essere punito. È una conquista democratica che tutela la dignità del lavoro e la sicurezza di chi ogni giorno opera nelle fabbriche del Paese”.

Inoltre, il sindacato ha spiegato come questa sentenza segni un risvolto positivo per le altre sedi dell’azienda, dove negli ultimi tempi sono emerse diverse tensioni riguardanti le turnazioni, la sicurezza e il carico di lavoro.

Lo stabilimento di Pomigliano della Stellantis è uno dei più importanti dell’area metropolitana di Napoli, dove lavorano migliaia di lavoratori specializzati nella produzione automobilistica.

Questa condanna ha permesso di rimettere in primo piano il tema della tutela dei diritti dei lavoratori e della rappresentanza.

La Fiom ha poi aggiunto: “La libertà sindacale è un pilastro della democrazia industriale. Chi tenta di limitarla indebolisce l’intero sistema produttivo”.

Ha infine aggiunto di voler promuovere nuovi tavoli di confronto con l’azienda in questione per costruire un clima sereno dove il dialogo e la partecipazione sono in primo piano.