Era di Somma Vesuviana, abitava nel rione Casamale, in via Castello. Vincenzo aveva 25 anni.
Stava tentando di riparare l’impianto ma è morto schiacciato dal contrappeso dell’ascensore. L’ennesima morte sul lavoro, l’ennesima vittima, un’altra tragedia che ha segnato un sabato di lavoro per un operario che tentava di costruirsi il futuro. A San Giuseppe Vesuviano, in via Gracchi, dove è finita la vita di Vincenzo, sono arrivati i vigili del fuoco, l’ambulanza, soccorsi immediati risultati vani per le condizioni apparse subito disperate. Non sono serviti a nulla i tentativi di rianimazione e la corsa in ospedale dove Vincenzo è arrivato già senza vita.
Il giovane operaio abitava a Somma Vesuviana ed era uscito di casa molto presto per recarsi appunto in via Gracchi a San Giuseppe Vesuviano dove era stato richiesto un intervento tecnico per la riparazione di un ascensore. Stava lavorando all’impianto quando, per cause ancora da accertare, è stato investito in pieno dal contrappeso della cabina mobile. Le lesioni, gravissime. Vincenzo è morto in ambulanza, intorno alle 10 del mattino. Sulla vicenda è già scattata un’inchiesta della Procura e le forze dell’ordine, con i vigili del fuoco, hanno effettuato i rilievi del caso per stabilire eventuali responsabilità. Sulla bacheca del profilo Facebook di Vincenzo sono visibili le sue foto che mostrano un giovane allegro, con un bimbo tra le braccia e tante altre immagini dedicate ad una giovanissima ragazza.
Non era un operaio inesperto, Vincenzo. Riparava ascensori da molti anni, nonostante la sua giovanissima età. Oggi lo piangono i familiari e la sua Somma Vesuviana dove il sindaco Salvatore Di Sarno, con un post sui social ha definito «ingiusta» la sua morte: «Non si dovrebbe mai morire per portare a casa il “pane” necessario a mantenere i propri cari. Tutta la comunità di Somma Vesuviana è vicina alla famiglia di Vincenzo, preghiamo per lui affinché riposi in pace».