Sul tuo profilo c’è scritto “Vissi d’arte, vissi d’amore”. Non faccio che rileggere questa frase da questa mattina, da quando ho appreso che non c’eri più. E’ una sintesi perfetta di te. Davanti a me si affollano i ricordi, ti rivedo mentre mi spieghi il perché e il per come e il senso di ogni cosa. Tu, uomo di scienze, avevi la capacità di spaziare in ogni anfratto dello scibile umano: la filosofia, l’etica, il diritto, la giustizia, la medicina. E io restavo, come sempre, ad ascoltarti incantata . La musica, l’arte, lo sport la cucina: quante passioni hai generosamente condiviso e donato agli amici e non solo. Custodisco gelosamente il tuo catalogo dell’arte presepiale: bellissimo, curato nei minimi dettagli. Rivedo i tuoi occhi ridenti ed emozionati mentre mi mostravi i tuoi presepi napoletani: splendidi nella suggestive campane di vetro.
Quanti nodi mi hai sciolto, quanti miei dubbi hai dissipato con la tua disarmante semplicità, quante mie domande hanno trovato le tue competenti risposte! Caro Enzo, pensavo che avremmo avuto ancora tanto tempo per un buon caffè, per le nostre chiacchierate, per riprendere da dove abbiamo lasciato. Ricordi? Pensavamo di riproporre le ricette di Lucullo…sognavamo di scrivere un libro insieme ed era già progetto… Ci è rimasto solo il titolo “la patologia del gusto”….E’ da lì che dovevamo partire ed è proprio in questo titolo che è racchiusa tutta la tua genialità. Ma come tutti gli artisti, anche tu spesso ti sei perso e avevi bisogno di lunghe pause per ritrovarti, per trovare il senso della vita. Artista e spirito libero dal pensiero chiaro ed inequivocabile, fragile nella tua umanità, padre meraviglioso e nonno straordinario. Amico sincero. Sempre.
Grazie per il contributo prezioso che hai dato al nostro giornale, grazie per i tuoi preziosissimi suggerimenti, per le importanti indicazioni che ci hai lasciato, grazie per il salto di qualità che ci hai permesso di fare. Grazie per averci onorati della tua amicizia.
Caro Enzo, mi mancherà la tua autoironia, la tua intelligenza creativa ed emotiva, le tue frasi scelte ad hoc, i tuoi commenti provocatori. Non ricordo se te l’ho mai detto: ti voglio bene e voglio ricordarti così sorridente e con lo sguardo verso l’infinito.
Qui, con noi. Per sempre. Forse non potremo vederti, ma la tua anima c’è, in ciascuna persona che ti ha apprezzato.
Carmela D’Avino