Dopo avervi invitati a mettere dei fiori sui vostri balconi oggi vi invitiamo a piantare alberi nel vostro giardino. Sarebbe un gesto molto utile per tutti e soprattutto per il clima.
Un paradosso: ormai si sa quasi tutto per invertire la tendenza e per non finire tutti arrosto d’estate, ma poco o nulla si fa di concreto. Invece molto potrebbero fare gli individui. E’ sotto gli occhi di tutti che l’Italia è nell’occhio del ciclone. In tutti i sensi. E che è nostro estremo interesse che il mondo cominci a fare sul serio altrimenti nella graduatoria dei maggiori danneggiati siamo i candidati alle prime posizioni. Del resto il vantaggio climatico si reggeva su equilibri molto delicati. E’ bastato quindi uno dei parametri che comincia a variare (l’anidride carbonica) per mandare tutto in malora.
E’ un vero peccato che il governo nazionale non abbia rinnovato per il 2025 il Bonus Verde per i giardini privati. Prevedeva una detrazione del 36 % sulle spese fino a 5.000 euro per immobile. Speriamo che ci ripensino.
Ma i Comuni cosa possono fare? Tanto e niente. E se c’è o no sensibilità sul tema. In Colombia, a Medellin, dal 2016, un sindaco rivoluzionario ha chiuso definitivamente il centro storico alla circolazione delle auto. Ha proprio materialmente tolto l’asfalto dalle strade e ne ha fatto aiuole per alberi. Ha piantato così centinaia di migliaia di alberi tra le case. Ha fatto quello che ci vorrebbe dalle nostre parti. Esagerato? Forse! Ma con questi chiari di luna bisogna cominciare a pensarci.
Invece da noi? La tendenza a tagliare alberi pubblici pare si sia finalmente invertita. Ricordate i pini a via Marigliano? Un triste ricordo! Su 50 pini monumentali ne è rimasto uno solo! E quelli a via Milano? Tutti tagliati! Nessuna sostituzione a via Marigliano. Invece a via Milano si tentò, tristemente, con gli aranci selvatici (sic). Adesso a via Milano e a via Marigliano fa un caldo terribile! Certo in testa non cadranno i rami,,,
Però bisogna dare atto, invece, che attualmente l’amministrazione ha cominciato a piantare un po’ di alberi come al parco del “Mastro Mercato” in zona San Sossio.
E’ il caso dunque di porsi il problema. Non si può restare a guardare mentre le estati diventano roventi. Di “corridoi verdi” c’è ne sarebbe estremo bisogno anche a Somma. Cominciamo dai suoli periferici.
Perché non si tenta un accordo con le Ferrovie dello Stato per utilizzare il suolo della galleria della TAV come corridoio verde? Ovviamente in accordo con l’amministrazione comunale di Sant’Anastasia. Attraversa un’area che sta vedendo il dileguarsi dell’agricoltura e una sistemazione simile potrebbe essere una mano santa per tentare di far respirare quel territorio. Anzi proprio quella zona mostra tantissimi terreni privati quasi desertificati. Perché non convinciamo i proprietari a piantare lecci, aceri, ontani, tassi ecc.?
Abbiamo calcolato, all’ingrosso, se fosse un decimo della superficie di Somma ad essere non più agricolo (incolto, abbandonato, svantaggiato ecc), sarebbero circa 300 ettari le superfici interessate a “rialberatura”. Si arriverebbe così a circa 100.000 (centomila) piante da mettere a dimora. Col risultato seguente: a 10.000 cittadini assicurato tutto l’ossigeno per un anno. Ma ancora: oltre 5.000 tonnellate di anidride carbonica assorbita nello stesso anno. E ancora, fanno tanta ombra e abbassano le temperature. Ma non è finita qui. Gli alberi ripuliscono l’aria. Ma soprattutto gli alberi calmano gli umani.