Dopo anni di dispute e momenti di alta tensione tra i cittadini del quartiere Romani e l’amministrazione comunale guidata dall’ex sindaco Carmine Esposito, la struttura sarà inaugurata giovedì prossimo, 30 aprile, a ridosso dell’I.C.S. “Elsa Morante”.
Anche Sant’Anastasia avrà la sua isola ecologica. L’inaugurazione avverrà giovedì prossimo, 30 aprile, ore 10.30 proprio presso il sito di via Francesco Petrarca. Non si può certo negare che la costruzione della stazione ecologica attrezzata non sia diventata un vero e proprio caso nella cittadina vesuviana, oggetto di discussione tra le parti politiche ed i cittadini dal momento in cui la giunta Esposito cambiò la localizzazione al progetto già approvato dall’amministrazione targata Pone.
Ma andiamo con ordine. I riflettori sull’isola “della discordia” si accesero quando nel dicembre del 2010 fu convocato un consiglio monotematico per discutere della mozione, respinta dai dodici consiglieri di maggioranza, presentata dal consigliere Casagrande (militante nel Pd), che chiese alla pubblica assise di ritirare la delibera n. 178 del 5 ottobre 2010 con la quale venne individuata una nuova area per la realizzazione dell’impianto: la zona retrostante il plesso scolastico “Elsa Morante” e vicina agli insediamenti abitativi delle cooperative dei parchi Quadrifoglio, San Domenico ed Irec, a dispetto dell’iniziale area individuata nel 2008 al Boschetto (via Pertini).
L’allora sindaco Carmine Esposito e l’assessore Graziani, motivarono così la scelta: «Abbiamo dovuto spostare l’ubicazione dell’isola perché l’atto, approvato dopo il 2008 da un organismo sovraordinato, non ha tenuto conto che quella zona include anche parte dell’area turistica e religiosa di Madonna dell’Arco e perché una porzione del suolo era di un privato». Bastò questo a far scatenare il putiferio in città. I residenti della periferia anastasiana pur rimarcando l’importanza della realizzazione della struttura, presentarono centinaia di ricorsi contro questa scelta che fu considerata «scellerata», perché allarmati da eventuali ripercussioni negative sulla salute dell’uomo e dell’ambiente.
I cittadini ebbero diversi incontri infruttuosi con il sindaco Esposito il quale in più occasioni precisò che «l’isola ecologica non rappresenta nessun danno né all’ambiente né alle persone e può stare in qualsiasi posto, così come previsto dalla legge» e che il sito scelto «è stato quasi obbligato perché, così come previsto dalla norma per il finanziamento, è un terreno di nostra proprietà. Per l’ubicazione dell’isola erano state individuate anche altre zone ma tutte già impegnate: via Libero Grassi, prossima sede della Caserma dei Carabinieri, via Somma, in un’area confiscata, ma con in corso la procedura di acquisizione del suolo e via Petrarca in zona Romani, unica zona franca».
Gli abitanti della periferia organizzarono anche cortei ed un presidio permanente per scongiurare l’inizio dei lavori all’ombra del motto «Sì all’isola ecologica ma lontano da case e scuole», sfociato poi in scontri tra gli stessi cittadini e le forze dell’ordine il 2 ottobre del 2012, (si ove si registrarono undici contusi ed otto fermi) poco prima dell’inizio del consiglio comunale al quale fu possibile assistere solo con documenti di riconoscimento alla mano «per questioni di ordine pubblico», come dichiarò l’amministrazione. Dopo circa un mese da quel singolare episodio arrivò lo stop per i lavori della struttura in questione dal Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta) ma questo non fermò la giunta Esposito: nel consiglio comunale del 24 gennaio 2013 fu approvato in pubblica assise la bozza di regolamento che disciplina l’organizzazione e la gestione dell’isola ecologica di via Petrarca.
A metà aprile dello stesso anno il Consiglio di Stato diede l’ok per i lavori e così, dopo lo scioglimento della giunta retta da Esposito, decaduto dalla carica di sindaco nel dicembre 2013 per le note vicende giudiziarie che lo hanno interessato, un breve periodo di commissariamento e l’elezione a giugno 2014 del nuovo sindaco, Lello Abete, sorgerà la stazione ecologica che migliorerà il processo del ciclo integrato dei rifiuti ed apporterà vantaggi economici ai cittadini virtuosi.