Le ricette di Biagio. La zuppa di cavolfiore e baccalà, preziosa per la “crononutrizione”

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foto giallozafferano

Il nostro corpo è un orologio che regola i ritmi e stabilisce i momenti più adatti per la nutrizione. Di questa nuovo modello di dieta ha splendidamente parlato nella Sala Consiliare del Comune di Ottaviano la dott.ssa Annamaria Colao, “professore ordinario di endocrinologia e di metabolismo” alla Università “Federico II”. Ha organizzato l’incontro la sezione ottavianese della “F.I.D.A.P.A”: ne è presidente la prof.ssa Vittoria Panarese. Presentatrice è stata la prof.ssa Fiorella Saviano. Il sindaco prof. Biagio Simonetti ha aperto la manifestazione con il suo saluto.

 

Ingredienti per 6 persone: kg. 1,5 di baccalà; 2 cavolfiori; 1 cipolla; 2 spicchi d’aglio; 1 gambo di sedano; 1 carota; 5-6 pomodorini maturi; 1 acciuga; 1 peperoncino forte; 1 pugno di uvetta sultanina; 3 cucchiai d’olio d’oliva; 1 cucchiaio di pinoli; 1 ciuffo di prezzemolo; sale. In una casseruola un poco alta fate imbiondire la cipolla e gli agli tritati nell’olio, aggiungete l’acciuga, e quando questa si sarà disfatta, aggiungete i pomodorini e fate cuocere per poco. Aggiungete tre litri d’acqua e versate le verdure tagliate a pezzetti, il trito di prezzemolo e di peperoncino e portate a bollore. Aggiungete allora il baccalà a cubetti, spellato e diliscato. Dopo circa 10 minuti aggiungete le cimette di cavolfiore, l’uvetta lavata e ammollata e i pinoli; fate bollire ancora per circa 20 minuti. Regolate il sale e servite la zuppa ben calda su crostini di pane tostati, con l’aggiunto a crudo di un filo d’olio (“La cucina campana” di D.Manzon).

 

Dunque, la dott.ssa Annamaria Colao ci ha spiegato che le diete tradizionali servono a poco: la salute del corpo (e della mente) non dipende più solo dalla qualità e dalla quantità degli alimenti, ma anche e soprattutto dal ritmo circadiano che regola tutte le funzioni del nostro organismo. “Circadiano” è una terribile parola coniata sul nesso latino “circa diem”, perché quel ritmo è dettato da un orologio interno al nostro corpo, che scandisce tempi della durata di “circa un giorno” e, funzionando sulla base di una rigida alleanza con gli altri “orologi” inseriti negli organi principali e nei tessuti del nostro corpo, regola la produzione di ormoni, l’appetito, il sonno. La dott.ssa Colao ha tenuto una chiara e profonda relazione, e ha fatto capire a tutti noi che ignoravamo il dettato di questa nuova dieta che, per difendere la salute del nostro corpo, è fondamentale rispettare gli orari e i modi del mangiare. Sbaglia chi salta la colazione al mattino, illudendosi di favorire in questo modo il dimagrire. Alain Delabos, “padre” di questa “dieta dell’orologio” che è la crononutrizione, sostiene che la colazione va consumata tra le ore 7 e le ore 8, e può comprendere anche dolci e alimenti capaci di fornire energia e la giusta dose di carboidrati e di grassi. All’ora di pranzo il nostro corpo produce ormoni della tiroide, amilasi e proteasi, fondamentali per metabolizzare correttamente le proteine. Dunque, possiamo consumare alimenti ricchi di carboidrati e proteine, pane, pasta, riso, patate, pesce, uova. Verso le cinque del pomeriggio si consiglia di consumare una merenda ricca di olio per compensare l’ipoglicemia che “l’orologio” può incominciare a produrre nell’organismo di chi ha quasi completato la giornata di lavoro. La cena va consumata prima delle ore 22, e vanno scelti cibi a proteina magra, legumi, pesce e verdure. Infine la dottoressa ha parlato del cronotipo, e cioè dell’inclinazione naturale del nostro corpo a prendere sonno. Le “allodole” (cronotipo mattiniero) sono le persone che non trovano difficoltà nell’ alzarsi la mattina e dormono agevolmente la notte, mentre i “gufi” preferiscono lavorare la sera e la notte e trovano difficoltà, anche serie, nell’impegnarsi la mattina (cronotipo serotino). Infine, per chiarire definitivamente le idee a qualcuno che aveva preferito confondersi, la dottoressa ha detto che la strada principale per chi vuole dimagrire rimane sempre la stessa: percorrere molta strada, tenersi lontano da sedie e poltrone. Muoversi, insomma. E poiché anche nelle diete tradizionali c’è sempre un po’ di verità, non dimentichiamo che secondo i medici di un tempo baccalà e cavolfiore erano alleati preziosi di chi combatteva la battaglia per sciogliere il grasso. Con un intenso applauso i presenti hanno ringraziato la prof.ssa Colao e la prof.ssa Panarese che, a nome della “Fidapa” di Ottaviano, ha organizzato l’incontro. Il grazie di tutti anche a Rino D’Antonio, artista della fotografia.

(Fonte foto del piatto: giallozafferano)