Gli operai dell’Avio scendono in campo per don Peppino

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Centotrenta dipendenti dell’impianto aeronautico hanno firmato una petizione per far cessare gli attacchi politici e personali all’indirizzo del prete operaio. Al documento è stata allegata una lettera del vescovo di Nola, Depalma.    

L’obiettivo degli impiegati e degli operai che si sono stretti attorno a don Peppino Gambardella, parroco della chiesa madre di San Felice in Pincis, a Pomigliano, è di “fermare il diavolo” che si sta accanendo sul prete “operaio, vittima in questi ultimi anni di una campagna diffamatoria ordita da una pseudopolitica maligna, che vede molto male le continue intromissioni di don Peppino nelle questioni sociali e sindacali del territorio.

Comportamento, quest’ultimo, che è stato peraltro formalizzato sotto il profilo teologico nelle numerose encicliche firmate già a partire da Giovanni XXIII. Del resto è stata la stessa vita dei papi contemporanei a testimoniarci quelle che qualcuno in modo fuorviante chiama ” le strumentali invasioni di campo dei sacerdoti nella politica “. C’è però chi, a Pomigliano e dintorni, dimentico del fatto che fino a prova contraria siamo in democrazia, fa finta di niente continuando a sparlare di preti e giornalisti che non rigano dritto e tentando di fare terra bruciata attorno a coloro che sono considerati nient’altro che dei fastidiosi “ribelli”.

Intanto il vescovo di Nola, Beniamino Depalma, ha di recente scritto una lettera aperta a difesa di don Peppino. E sulla scorta della discesa in campo del responsabile della diocesi un gruppo di lavoratori dell’Avio ha anche firmato una petizione di solidarietà e pieno sostegno al parroco. Alla petizione è stata allegata la missiva di Depalma. Sono circa 130 i lavoratori dello stabilimento aeronautico che hanno sottoscritto il documento, il 15 per cento della forza lavoro complessiva della grande fabbrica di proprietà dell’americana General Electric.