Varcaturo – Due coltellate al torace. Un ragazzo che muore dissanguato in un lido sotto gli occhi dei bagnanti. Era l’ora di pranzo, intorno alle 13:15, quando al Lido Palma Rey di Varcaturo una lite banale è degenerata in tragedia. La vittima, Nicola Mirti, non aveva compiuto ancora 19 anni e viveva a Mugnano.
Un’altra giovane vita spezzata. Un’altra giornata al mare trasformata in una scena da film criminale. Il ragazzo ferito è stato soccorso da un’ambulanza privata di passaggio e trasportato d’urgenza all’ospedale di Pozzuoli. Ma alle 14:15 è arrivata la notizia peggiore: il giovane non ce l’ha fatta.
Questo non è solo un fatto di cronaca. È il riflesso inquietante di una deriva culturale. Sempre più ragazzi girano armati: coltelli in tasca come fossero portafogli, pronti a usarli per ogni discussione, ogni sfida, ogni sguardo di troppo.
È tempo di chiamare le cose con il loro nome: non si tratta più di “futili motivi”, ma di una violenza endemica che monta e che trova sfogo nei luoghi del divertimento, tra spiagge e locali. Le istituzioni non possono restare a guardare. Serve prevenzione, controllo, educazione.
Perché una società in cui si può morire accoltellati al mare, sotto il sole di giugno, non può considerarsi normale.