Nello stile di Francesco è salito sul soglio pontificio Leone XIV, il cardinale americano Robert Francis Prevost Martinez, il 267.mo Vescovo di Roma: una figura, certamente, che non solo darà continuità all’opera del suo predecessore, ma esalterà la sua profonda sensibilità verso le tematiche sociali e culturali, dando continuità ad un pontificato orientato verso il dialogo.
Il nuovo Papa, da missionario agostiniano a prefetto per i vescovi, dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro ci ha preso subito per mano, invocando aiuto, solidarietà e amore, in un momento così difficile nel mondo, segnato da guerre e lutti. Nel suo primo discorso, dopo l’elezione, infatti, le sue prime parole sono state La pace sia con tutti voi, affermando che la nuova Chiesa cattolica intende essere una chiesa sinodale, che cammina, che cerca sempre la pace, cerca sempre la carità, cerca di essere sempre vicina a coloro che soffrono. Il concetto di pace è stato il punto centrale nel suo primo discorso: ha ripetuto per ben undici volte la parola pace. Uniti, mano nella mano con Dio e tra di noi, andiamo avanti – ha affermato il Santo Padre. Siamo discepoli di Cristo. Un pensiero anche per la Vergine santa: oggi è il giorno della supplica alla Madonna di Pompei. Nostra Madre Maria vuole sempre stare con noi. È quel nome ci ha richiamato nella mente Papa Leone XIII: il Papa della Rerum Novarum, del santo Rosario e delle numerose encicliche dedicate alla preghiera mariana. Un Papa, insomma, che unisce rigore dottrinale, compassione pastorale e una visione missionaria del Vangelo. Nel suo programma cercherà anche di ribadire che l’economia dovrebbe migliorare e non distruggere il nostro mondo. Una nuova economia umana, quindi, opposta alla cultura dello scarto. Un modello basato sul rispetto dell’ambiente e sui modelli circolari di produzione e consumo, che favoriscano il riciclo e il riuso. Un augurio di pace, speranza e tanta forza per questo nuovo cammino spirituale.