La costruzione della lista M5S per le elezioni regionali in Campania entra nella fase in cui le pressioni sono più forti: non è affatto scontato che ci sia una lista civica del Presidente, come spesso accade, dunque si profila sempre più una lista M5S a piena impronta fichiana. Chiaro segnale che chi sostiene Roberto Fico vuole che il Movimento funzioni non da appendice ma da volano diretto del suo progetto politico.
Tra i nomi che circolano con maggior insistenza c’è quello di Elena Vignati, ex coordinatrice provinciale M5S e già consigliera comunale di Casoria. Un nome voluto proprio dall’area che fa capo a Fico, con l’idea di dare voce a una dirigenza che venga dal territorio, con esperienza e riconoscibilità locale. Vignati è percepita come un trait d’union tra la base e l’apparato organizzativo, capace di mobilitare nelle aree metropolitane, soprattutto nella fascia napoletana, dove il consenso può fare la differenza.
Altri nomi “blindati” sono gli storici del Movimento: Gennaro Saiello (consigliere regionale uscente), Claudio Cecere e Salvatore Flocco. Si parla anche di figure storiche legate al Movimento a Napoli e dintorni, con esperienze sia amministrative che elettorali, elementi che rientrano nei nuovi criteri interni che privilegiano chi ha già raccolto consenso e che soddisfa il codice etico in vigore. Rosa Volpe, giudice di pace, è un altro nome dato in forte ascesa.
Le regole interne del M5S sottolineano che non tutti possono candidarsi: serve l’iscrizione, certo, ma soprattutto una esperienza elettorale con un certo livello di consenso, come il numero di preferenze comunali non inferiore alla media di chi è stato candidato nella stessa lista. Chi ha già mandato istituzionale importante o esperienza è favorito. Norme che favoriscono un approccio meritrocratico alla formazione della lista.
Insomma, la lista M5S per la Regione sembra ogni giorno un po’ più definita come progetto “di Fico”, non tanto come parte di un’aggregazione civica ma come espressione diretta del suo “campo largo” interno, con nomi che riflettano fedeltà, territorialità, e capacità di mobilitazione.