Elogio dei mediocri, le grandi manovre per riportare indietro le lancette della storia

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C’è un inquietante ritorno alla mediocrità. Tutto fa pensare che sia in atto un vero progetto politico per ridimensionare le eccellenze e per esaltare la funzione degli incapaci. Protagonisti di questa involuzione sono sicuramente diversi politici che attualmente governano le sorti della nostra nazione.

 

Non si spiegherebbe altrimenti l’impegno che i legislatori di destra stanno ponendo per cancellare dalla carta costituzionale la norma che permette al Presidente della Repubblica di nominare i Senatori a vita. Questa carica è stata riservata nell’ambito della Carta Costituzionale a eminenti personalità che si sono distinte in ogni campo del sapere. Giusto per ricordare qualche nome del passato, sono stati nominati Senatori a vita tra gli altri: Eduardo De Filippo e Rita Levi Montalcini. Ancora oggi siedono in Senato Liliana Segre, Renzo Piano la scienziata Elena Cattaneo. A questo punto alcune domande sorgono spontanee. Perché si vuole impedire a personalità di così grande spessore di esprimersi e di dire la loro su argomenti che interessano la gestione e l’organizzazione della vita pubblica? Hanno forse paura questi politicanti, incapaci spesso di utilizzare in modo corretto i congiuntivi o di scrivere senza errori di grammatica un bigliettino di auguri, che nel confronto con i Senatori a vita si scopra questa enorme sproporzione? Io credo che non possa esistere nessun motivo per cui sia impedito ai Senatori a vita di espletare la loro importante funzione. Eppure una ragione per mettere in atto questo nefasto tentativo, forse, c’è.

L’elevazione dei mediocri a simbolo di riferimento per la nostra società rientra nel progetto politico più retrivo di diversi esponenti del centro destra che con il negazionismo climatico e sanitario e con altre clamorose iniziative legislative vogliono imporre la confusione e la barbarie.  Sembra quasi che si stia tentando di bloccare qualsiasi tentativo di evoluzionismo scientifico e di progresso culturale per giustificare l’azione di uomini mediocri, collocati nei punti chiave delle istituzioni.

D’altronde non c’è da meravigliarsi. I fascisti si sono sempre battuti contro ogni forma di progresso. Bruciavano i libri in piazza, mentre i loro teorici vietavano la pubblicazione di saggi letterali stranieri ed imponevano perfino buffe mutilazioni ai cognomi. Louis Armstrong per imposizione del regime venne rinominato ‘Luigi Fortebraccio’. E pensare che ci sono ancora oggi tanti politici che non vogliono prendere le distanze da questo nefasto periodo storico. Negano l’evidenza. Stravolgono la realtà e l’Italia va a rotoli.

(FONTE FOTO: ANSA)