Nei primi sei mesi del 2020 il settore moda ha perso 5 miliardi di euro mettendo a rischio il 50% delle aziende: l’allarme è di Confesercenti Campania sulla base dei dati raccolti dall’Osservatorio del comparto che, nel 2019, ha avuto un fatturato di oltre 16 miliardi che rappresenta il 18% del Pil del territorio.
“Il momento è drammatico – ha commentato Vincenzo Schiavo, presidente Confesercenti Campania – specie in questo settore: i quasi 5 miliardi di fatturato in meno in soli 12 mesi rappresentano una cifra enorme che potrà essere soltanto lievemente alleggerita dai saldi appena cominciati. Siamo molto preoccupati: le persone non hanno soldi in tasca, molti non hanno ancora ricevuto la cassa integrazione; gli imprenditori sono in perdita per cui non hanno la possibilità di investire e al contempo si sottraggono al ruolo di consumatori. E poi c’è lo smart working: molte persone lavorano da casa e di conseguenza c’è pochissima gente in giro, le strade dello shopping sono poco affollate”.
I dati dell’Osservatorio di Confesercenti Campania sono impietosi: se nel 2019 il fatturato delle imprese campane è stato di 16,8 miliardi di euro (con un fatturato medio mensile di 1,4), la previsione per tutto il 2020 è di circa 8 miliardi in totale, il 50% in meno. Con perdite post lockdown che vanno dal 30% al 70% al mese a seconda delle attività. A luglio 2019 il fatturato raggiunse quasi 8 miliardi, dodici mesi dopo arriva a poco sopra i 3 miliardi di euro.
“Non ci sono economie per sostenere il commercio – ha aggiunto Schiavo – e se l’Istat prevede che in Italia il 40% delle imprese chiuderà i battenti a settembre, noi temiamo che qui da noi in Campania il numero sarà ancora più alto che in altre zone del Paese, arrivando almeno al 50%. Chiediamo al governo di intervenire e di farlo subito, magari approfittando immediatamente del sostegno incassato dall’Europa. Bisogna, inoltre, far ripartire il turismo e incentivare le imprese facendo in modo che non paghino ulteriori tasse nel 2020 e assicurando loro degli sgravi futuri che le consentano di rimanere vive”.



