Colpo di scena a Pomigliano, Falcone: “Caiazzo non è la soluzione”

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Il vicesegretario provinciale torna all’attacco tenendo in sospeso la questione del candidato a sindaco. Un caso che però Matteo Orfini aveva chiuso. Ma ormai è conflitto politico.   

Dal punto di vista dei fatti, per esempio a giudicare dai manifesti elettorali appesi ai muri, il caso della primarie del Pd a Pomigliano dà tutta l’aria di essersi chiuso con la vittoria dell’ex sindaco Michele Caiazzo. Ma dal fronte politico le cose continuano a non stare esattamente così. L’ennesimo tormentone è spuntato infatti grazie alle dichiarazioni rilasciate ieri sera dal vicesegretario provinciale Pd, Livio Falcone, che a proposito della candidatura di Caiazzo ha detto così: “ La soluzione finale sarà trovata con la segreteria nazionale ”. Dunque, per Falcone il caso Pomigliano non è affatto chiuso. Il dirigente democrat ha aggiunto, un po’sibillino: “ Come negli altri casi le vicende si concluderanno a maggio ”. Il 2 maggio il Pd e gli alleati del centrosinistra dovranno presentare ai comuni le candidature a sindaco e le liste dei candidati ai consigli comunali. E il 31 successivo si voterà, ovviamente anche a Pomigliano, a Giugliano e a Ercolano, cioè dove le lotte interne ai democratici hanno creato memorabili situazioni caotiche, tra l’inquietante e l’ imbarazzante. Comunque nella città della Fiat tutti o quasi stanno dando da giorni per scontata la candidatura di Caiazzo, candidatura che subito dopo la vittoria per tre voti alle primarie non era stata riconosciuta da Falcone e dal suo diretto superiore, il segretario provinciale Venanzio Carpentieri. Segretario e vicesegretario che pochi giorni prima delle primarie avevano anche chiesto la sospensione del voto. Richiesta però puntualmente rispedita al mittente e infine disattesa. Il tira e molla si è poi prolungato fino al 21 aprile, quando il presidente del Pd, Matteo Orfini, con una sua dichiarazione – “ il candidato a Pomigliano sarà colui che ha vinto le primarie ” – ha “benedetto” l’investitura di Caiazzo. A quel punto la bagarre sembrava finita. Sciolta come neve al sole. Il 25 aprile scorso Il Pd di Pomigliano ha fatto affiggere i primi manifesti elettorali con il nome dell’ex sindaco, dal 1995 al 2005, ed ex consigliere regionale, dal 2005 al 2010, apposto insieme al simbolo del partito. Manifesto con sopra un messaggio ironico, il titolo del celebre film di Troisi: “ Scusate il ritardo ”. Tutto apparentemente liscio, quindi. Nessuno ha avuto da ridire. Niente più scontri, nessuna polemica. Ai quattro simboli della coalizione, quello del Pd, dei Verdi, delle civiche “Locomotiva” e “ Orgoglio Campano ”, si è anzi aggiunto quello dell’Idv, che aveva fatto parte del tavolo provinciale del centrosinistra insieme al Pd di Carpentieri. “ E non poteva essere diversamente – racconta Liberato De Falco, coordinatore cittadino di Italia dei valori – tra l’altro non ci sono coalizioni alternative, non mi risultano ”. De Falco però mette le mani avanti. “ Non garantisco che potremo fare una lista – anticipa – anche perché tu lo leggi nel clima: qui, a Pomigliano, molti elettori di appartenenza sono tutti disimpegnati. Il nostro elettorato è disorientato ”. Sullo sfondo di queste incertezze si staglia l’entusiasmo che si sta creando intorno al Movimento Cinque Stelle e al suo candidato, il giovane Dario De Falco. I grillini hanno tenuto domenica scorsa un’affollata assemblea aperta in piazza Primavera. Forse saranno loro la vera sorpresa di queste elezioni nella città della grandi fabbriche che ormai non tirano più.