Nella chiesa dell’Addolorata la riproduzione del Cristo ligneo attribuito al grande genio del Rinascimento. Cerimonia di scopertura in diretta televisiva oggi a mezzogiorno su Canale Uno Tivù (digitale terrestre 855)
L’esatto ammontare della donazione è rimasto un segreto ma c’è chi è pronto a scommettere che don Ciro Biondi abbia speso di tasca sua alcune decine di migliaia di euro per fare quello che ha fatto. Si perché il parroco della chiesa dell’Addolorata, a Tavernanova, popoloso rione di Casalnuovo, ha commissionato la realizzazione di una copia del meraviglioso Cristo ligneo attribuito a Michelangelo, il cui preziosissimo e arcinoto originale si trova conservato nella basilica fiorentina di Santo Spirito. Intanto la copia, anch’essa in legno, costosa quanto quasi perfetta, 1 metro e 75 d’altezza per 130 chili di peso, è stata fatta appena installare da don Ciro sull’altare della sua chiesa di Casalnuovo. La cerimonia di scopertura dell’opera si terrà oggi, giorno dell’Immacolata, a mezzogiorno. Sarà seguita in diretta televisiva dall’emittente locale Canale Uno tv (855 del digitale terrestre). Ma non è finita. Alla commissione di quest’opera, realizzata dal laboratorio sudtirolese Stuflesser, ubicato a Ortisei e specializzato da un secolo e mezzo nella costruzione di sculture lignee destinate al Vaticano, don Ciro ha voluto aggiungerne un’altra, quella del fondale d’oro zecchino e oro antico su cui è stato installato il crocifisso. Ora però ci si chiede che cosa abbia spinto il parroco della chiesa dell’Addolorata a spendere un occhio della testa per concretizzare questo progetto certamente pianificato da tempo. Don Ciro è un prete missionario che ha svolto la sua missione evangelica in contesti molto più poveri di quello dell’hinterland napoletano. Fino al 2016 ha infatti vissuto in una comunità cristiana piazzata nel bel mezzo della foresta tropicale, nella grande isola, oceanica e tribale, di Papua, stato di Papua Nuova Guinea. Qui il sacerdote è rimasto per ben quarant’anni. “Non dono alla comunità di Tavernanova un’opera d’arte ma l’amore della mia vita: il crocifisso – ha però spiegato don Biondi – Cristo mi ha innalzato dalla polvere all’altare della celebrazione della sua passione, morte e risurrezione. Si evangelizza in tanti modi, ho scelto per me il più semplice e forse il più efficace: mettere sotto gli occhi di ogni persona il crocifisso, l’amore crocifisso, Dio crocifisso per amore. E’ lui che vince i cuori, è lui il grande evangelizzatore”.