La musica napoletana perde uno dei suoi padri più grandi: James Senese si è spento dopo un mese di ricovero per polmonite. Le sue condizioni si erano aggravate negli ultimi giorni, fino alla tragica notizia di oggi. Il dolore è profondo nel mondo della musica e tra i tanti amici che lo hanno amato e accompagnato, come Enzo Avitabile, che ha scritto: «Grazie per il tuo talento, la passione, la ricerca. Sei stato un fratello per amico, un amico per fratello».
Nato nel 1945 nel Rione Sanità, James Senese è stato pioniere del funk e del jazz partenopeo, fondatore dei Napoli Centrale, gruppo rivoluzionario che diede voce alla Napoli operaia, alle periferie, ai sogni e alle ingiustizie di una generazione. Con il suo sax ha attraversato decenni di musica, collaborando con Pino Daniele, Tullio De Piscopo, Joe Amoruso, Tony Esposito, e con molti giovani artisti che lo consideravano un maestro.
La sua musica era denuncia e poesia insieme: parlava di libertà, di appartenenza, di dignità. Album come James Senese Napoli Centrale, Nero a metà (con Pino Daniele) e O’ Sanghe sono tappe fondamentali nella storia del suono napoletano moderno.
Con la sua voce roca e il suo sax intriso di blues, Senese incarnava l’anima più profonda di Napoli, quella che soffre e resiste, che si sporca le mani ma non rinuncia alla bellezza.
Oggi la città perde un figlio che ne aveva fatto la colonna sonora. Ma tra i vicoli e le piazze, nelle jam e nei cuori, James suonerà ancora. Perché le leggende, a differenza degli uomini, non muoiono mai.



