Acerra, ennesimo raid di camorra contro la ditta Pacilio

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Un’auto ha tentato di sfondare l’ingresso dell’impresa di pompe funebri. Quindi il tentativo d’incendio.

Ormai da anni non c’è pace per la famiglia Pacilio, storica impresa di pompe funebri della città di Acerra. Nella notte tra mercoledi e giovedi, intorno  all’una, un commando ha tentato di sfondare il portone d’ingresso del negozio di onoranze funebri ubicato nel bel mezzo del centro storico di Acerra, in via Trieste e Trento, nella zona del cosiddetto “squadro”. Il tentativo però è fallito e allora gli attentatori hanno tentato di incendiare l’ingresso dell’esercizio commerciale con della benzina. Ma il fuoco per fortuna non ha attecchito. Si è spento quasi subito. Sul muro sono rimaste soltanto le tracce di una fiammata.  Ora però la situazione si è fatta complicata. Cinque anni fa i Pacilio hanno subito diversi attentati che si pensava fossero di matrice camorristica, legati cioè a un concorrente della ditta che faceva capo a un noto boss di Acerra, in carcere da molto tempo. Ma poi questa situazione sembrava fosse scemata. Ma l’anno scorso la nuova escalation di minacce: ad aprile del 2014 colpi di pistola sulle vetrate delle pompe funebri e una testa mozzata di capretto lasciata sulla cancellata della casa del titolare della ditta, Carmine Pacilio. E nell’agosto di quest’anno ancora colpi di pistola sull’ingresso dell’impresa.