Somma Vesuviana. Nel plesso Gino Auriemma, si è svolta la premiazione per seconda edizione del “Premio Gino Auriemma”. Si tratta di un concorso letterario dedicato al poeta sommese e destinato ai bambini delle classi quarte e quinte del Primo Circolo Didattico, diretto dalla Prof Marina Di Fiore. Gli alunni si sono cimentati anche quest’anno nella composizione di poesie, filastrocche e disegni, partendo dal tema proposto per la nuova edizione: “Passeggiando per le vie dell’antico Borgo Casamale”.
Il concorso rappresenta un omaggio al grande poeta Gino Auriemma, un uomo che con i suoi versi ha espresso tutto l’amore e il forte legame con il territorio sommese. Grazie al Premio, gli alunni, con la supervisione delle loro insegnanti, hanno la possibilità di mettersi alla prova con produzioni poetiche e grafiche da cui far emergere cosa significa per loro il senso di appartenenza territoriale. In questo modo si mantengono vivi i valori culturali e le tradizioni sommesi che si tramandano di generazione in generazione.
La giuria
Le premiazioni si sono tenute all’interno Scuola intitolata al poeta in Via Ferrante D’Aragona. Ad alimentare l’atmosfera di festa i canti del Coro dei Piccoli Cantori R. Arfè e delle Coriste per Caso diretti dal Maestro Claudio Boccia. A capo della giuria il Prof. Domenico Parisi, mentre la commissione era formata dal Presidente del Consiglio di Istituto Antonio Raia, Flora Cosentino, Palmina Giordano, Paolina Guglielmo, Lucia Egidio e l’Assessore alla P.I. Laura Polise.
I premi assegnati
Il Primo Premio di questa edizione è stato assegnato al piccolo Maiello Vincenzo (alunno di quinta della Scuola Gino Auriemma). Si è classificato, invece, al secondo posto Botta Antonio (alunno di quarta della Scuola Mercato Vecchio), al terzo posto Mele Vittoria (classe quinta Capoluogo). A ricevere Il Premio della Critica Di Madero Federica, (classe quarta della Scuola Gino Auriemma), mentre a vincere il Premio Artistico è stata Emilia Cataldo, (classe quarta Capoluogo).
La poesia che ha vinto il Primo Premio
CASAMALE: IL MIO BORGO
Mi sento un bambino fortunato,
perché io in questo borgo ci son nato,
nelle mie vene scorre sangue originale
di chi è nato e cresciuto al Casamale.
“A chi appartien?” chiedono a tutti i più anziani,
abbiamo tutti quanti soprannomi davvero strani
Siamo gente appassionata per davvero,
ogni cosa la affrontiamo da guerriero.
La festa della montagna e quelle delle lucerne
portano nel mio borgo davvero tanta gente.
È stupendo vederlo illuminato da piccole luci,
è bello sentire le paranze e le loro voci.
lo appartengo alla “paranza del tre maggio”,
come mio padre e mio nonno, un gran saggio.
Mi hanno insegnato ad allestire via Giudecca
con gli squadri e le lucerne per renderla perfetta.
Le anime di chi più non c’è sono ancor presenti,
e donano una grande forza a noi nuove genti,
di mandare avanti una bella tradizione
perché “S’adda fa per devozione”.
I miei avi hanno avuto un compito speciale:
costruire ricordi immortali qui al Casamale,
tramandare le usanze di padre in figlio
e venerare la Madonna da “ncopp o Ciglio”.
Queste strofe del piccolo poeta vincitore trasmettono un forte senso di attaccamento alle proprie radici fin dall’infanzia. Le tradizioni del territorio, tra cui la devozione alla Madonna di Castello e la Festa delle Lucerne nel Borgo Casamale, vengono tramandate all’interno dell’ambiente familiare e diventano parte integrante del patrimonio di ricordi e memorie personali che questi piccoli cittadini di Somma Vesuviana del domani traghetteranno verso il futuro e che consegneranno alle prossime generazioni. I bambini, tramite il racconto anche di nonni e parenti più anziani, percepiscono la magia della storia racchiusa in ogni angolo e in ogni vicolo del Casamale che, come per incanto, riaffiora alla luce non appena si posa il loro sguardo sulle bellezze dell’antico borgo. Non a caso il piccolo Vincenzo ha scritto nella sua poesia “I miei avi hanno avuto un compito speciale: costruire ricordi immortali qui al Casamale”.