Il “Centro Studi Musica” presenta il nuovo progetto rivolto agli artisti del territorio, una rassegna di giovani talenti in un viaggio itinerante.
Dove tuona un fatto, statene certi che da qualche parte ha lampeggiato un’idea. Fenomeni atmosferici singolari hanno caratterizzato il cielo sul nostro paese in questo periodo natalizio, nevicata a parte. Lampeggianti idee hanno scatenato tuoni intensi, stranamente ricchi di serenità, con serate intrise da una forza esplosiva di musica e arte.
La serata del 26 dicembre, nel foyer della struttura commerciale “Sedici Casa”, ha visto una rassegna di giovani talenti intraprendere un sorprendente viaggio itinerante nel tempo, dal titolo: “Volla : 60, ma non li dimostra” che ha dato via al progetto “Volart”.
L’idea è del M° Prof. Giuseppe Lipari, presidente del “Centro Studi Musica”, un’associazione di promozione sociale che ha come scopo la diffusione della musica e dell’arte in generale, con sede legale a Volla dal 1998, ma operativa a Portici dal 1986. L’obbiettivo è quello di cercare giovani talenti del territorio, completarne la formazione tecnica, e rendendoli parte di un prodotto o semplicemente di uno spettacolo da poter, poi, proporre, varcando anche le barriere territoriali.
L’inaugurazione del progetto ha visto l’esordio di undici giovani artisti che tra note e melodie hanno raccontato gli ultimi sessanta anni della storia di Volla, aiutati da due giovani lettrici che hanno narrato alcuni momenti più salienti dello sviluppo del territorio. E se i lampi sono seguiti e sostenuti dai tuoni, naturalmente anche le idee creative hanno bisogno di sostegno. Essere creativi significa fare qualcosa di insolito, ma per quanto insolita, l’idea deve essere abbastanza logica perchè la gente possa prenderla sul serio.
Ed il maestro Lipari non ha avuto difficoltà a trovare chi ha creduto e preso sul serio l’iniziativa, data la sua forte credibilità e innovazione. Infatti hanno reso possibile la nascita di questa iniziativa, la prima Pro loco, il Comune di Volla, Rinascimento Mobili, il Centro Commerciale “Le Ginestre”, EdilBorrelli, il Centro Radiologico Di Costanzo, il Centro Urania, La Grande Mela, Liccardo Fiori, il Centro Astra, ed il laboratorio Fotografico Spisto. Tutti hanno contribuito affinchè questi giovani intraprendessero questo viaggio nel tempo.
Cinque i pianisti, M° Giuseppe Leone, Francesca Di Costanzo, Filippo Perna, Mario Esposito, e Lisa Di Pietro, che, con le loro note si sono alternati e hanno accompagnato le incantevoli voci di cinque cantanti, M° Pasquale Francese, Natalia Maione, Annalisa Russo, Sara Sacco e Roberta Ramaglia. Promettente e applaudita è stata anche l’esibizione del giovane attore Raffaele Russo. Viaggio nel tempo che affascinava ed incuriosiva nel momento della narrazione dei fatti, ma incantava e sbalordiva all’esibizione di ognuno dei teneri talenti. Platea colma all’interno della struttura del “Sedici Casa”, forse superiore alle aspettative il successo, considerando le numerose persone che hanno assistito allo spettacolo in piedi. Messaggio chiaro.
Da una parte, il progetto mira a ripetersi e a scavare altre potenziali risorse nel territorio, dall’altra la cittadinanza ha gradito e crede nel successo dell’iniziativa. Non potevano non presenziare le figure istituzionali del paese, il sindaco Dott. Angelo Guadagno, e il suo vice Prof. Simona Mauriello, che alla fine dello spettacolo hanno premiato uno ad uno gli artisti. La cerimonia ha trovato anche l’occasione per premiare altri giovani che con le loro capacità hanno portato al paese riconoscimenti nazionali ed internazionali.
Infatti il sindaco ha consegnato una targa di merito anche ad Anna Cacace e Davide Frasca, giovani interpreti del film di Luca Miniero “La Scuola più bella del mondo”, e a Domenico De Falco, che ha vinto la Medaglia d’oro ai Campionati Europei Cup Open 2014 di Taglio e Acconciature Maschili a Mosca. Il tutto consumato sotto una magica atmosfera natalizia, altra coreografia non poteva essere più intonata. In un clima di fiocchi di neve e luci colarate, a brillare di più erano gli occhi di ciascun giovane, che ha insegnato a tutti che ci sono due modi di brillare, riprodurre luce e avere l’occasione di brillare di luce propria.