UNA MADRE PERPLESSA

    0
    416

    In una lettera in redazione, una lettrice chiede l”aiuto del prof. Forcillo, per risolvere alcuni dubbi circa il comportamento del figlio di 12 anni. “Con la bugia l”adolescente cerca di sottrarsi alle difficoltà”.
    Di Silvano Forcillo

    Una nostra lettrice si chiede, se il fatto che il figlio di 12 anni, che frequenta la seconda media, con buoni risultati, nasconda i compiti assegnati a scuola per casa, sia l”effetto del troppo amore e dell”esagerato permissivismo dato da lei stessa e dal padre, nello sforzo che essi compiono per rendergli la vita serena, facilitata, senza fargli mancare nulla.

    In un precedente articolo (“Avere un figlio adolescente”, del 19/12/2009) ho già avuto modo di considerare molti aspetti del problema sottopostoci dalla nostra lettrice, tuttavia, l”argomento, così posto, richiede ulteriori riflessioni, che desidero offrire all”attenzione dei nostri cari lettori.

    Gli adolescenti che, nell”ambito della propria famiglia, dicono sempre la verità, o mantengono sempre un comportamento irreprensibile devono seriamente preoccupare i genitori.

    Le scoperte sessuali e sentimentali, le amicizie, le “cotte”, la vita di gruppo e le trasgressioni, infatti, sono esperienze difficili, dolorose e vergognose da comunicare agli adulti e, in particolar modo, ai propri genitori. Si può dire che, l”adolescenza inizia proprio quando il ragazzo, pur a costo di mentire, nascondere, o travisare la realtà dei fatti, tenta di tutelare il suo “spazio vitale interiore e privato“, dal quale volutamente e duramente esclude i genitori e gran parte delle figure adulte verso le quali non nutre stima e fiducia. L”adolescente in questa fase di crescita e di sviluppo personale è impegnato, con paura, disagio e preoccupazione a realizzare la propria autonomia affettiva, amicale e sociale ed è per questo motivo che riesce facilmente a sopportare una grande quantità di segreti, di bugie, tenendo una buona parte della sua vita amicale e relazionale, fuori dalla famiglia. È in questo periodo, infatti, che l”adolescente comincia a sottrarsi alla vista e allo sguardo dei genitori, cerca di trascorrere la maggior parte del tempo fuori di casa, o davanti al computer, o al cellulare.

    Con la bugia, il nascondimento o la trasgressione l”adolescente cerca di sottrarsi alle difficoltà e alle responsabilità, ma soprattutto cerca di sfuggire al controllo dei genitori per garantirsi la segretezza e il rispetto della propria libertà personale. Per questo motivo anzichè affrontare le situazioni, le discussioni o le difficoltà che, lo vedrebbero, impreparato, insicuro e perdente, preferisce “evitare” e “rimandare“. Pertanto, visti sotto questo diverso punto di vista, la bugia o il nascondimento diventano per il ragazzo un modo facile e indolore di “prendere tempo”, per difendersi e non avvertire il disagio e l”ansia.

    Altre volte la bugia s”identifica con la disobbedienza, quando obbedire significa fare ciò che viene richiesto e imposto, rinunciando al proprio piacere per il dovere e il sacrificio e per il raggiungimento di obiettivi e scopi futuri, che per l”adolescente non hanno ancora senso e quindi, la mancanza di obbedienza per l”adolescente non è necessariamente un dato negativo, ma un tentativo di raggiungere la propria autonomia.

    Pertanto, la capacità di “mentire” può essere considerata una conquista cognitiva attraverso la quale l”individuo cerca la sua posizione e la sua indipendenza nel contesto familiare. Questo esercizio permette di sviluppare un proprio modo di pensare e di porsi, ma anche trovare le abilità e le strategie sociali, che aiuteranno il giovane ad esprimere la sua autonomia in modi socialmente accettabili. A partire dall”adolescenza, quindi, motivo psicologico caratteristico della bugia è il bisogno di nascondere parti di sè; in questo caso essa viene utilizzata per proteggere un Sè ancora troppo insicuro per mostrarsi in pubblico e sapersi integrare e interagire con gli altri.

    Mentire, in età adolescenziale, per lo sforzo cosciente che richiede, rappresenta una tappa evolutiva fondamentale: “infrangere l’ordine”, infatti, è un gesto trasgressivo consapevole che implica la capacità di tollerare, con le proprie sole forze, il peso della colpa e questo, spesso, avviene in totale solitudine e nello spazio introspettivo nel quale l”adolescente prende lentamente consapevolezza del Sè e, attraverso cui riuscire ad accettare lentamente la realtà e le difficoltà che essa comporta.
    Un adolescente che non è in grado di sottrarsi allo sguardo dei genitori, che chiede sempre conferma e approvazione in ogni sua scelta, o in ogni decisione da prendere, evidenzia, con il bisogno di dover sempre condividere e raccontare ogni sua esperienza esistenziale ed emotiva, la difficoltà di rendersi autonomo affettivamente e indipendente dagli altri.

    È questo, oggi, uno dei difficili compiti dei genitori: aiutare i figli tentando di adattarsi il più possibile alle loro esigenze, ai nuovi bisogni e alle richieste evolutive, in altri termini, occorre che i genitori abbiano il coraggio e la fiducia di lasciare i figli un po” più da soli e, un po” di più da soli con sè stessi. Solo se la bugia è sistematicamente gratuita e il comportamento evitante è continuo, i genitori devono preoccuparsi, perchè ciò vuol dire che l”adolescente si trova nella difficoltà, o nella paura di accettare la realtà e le problematiche che essa richiede di affrontare e superare. In questo caso, infatti, l”adolescente che ritarda, o pensa che è meglio ritardare la propria crescita attestandosi nel suo mondo “fantastico” e “irreale”, mentendo a sè stesso e agli altri, resta pericolosamente incatenato al suo falso sè che continuerà a impedirgli di crescere e di responsabilizzarsi.

    Ecco perchè, nell”ottica di una sana crescita evolutiva e di una efficace maturazione psicologica è importante fare l”esperienza della menzogna, del tradimento della fiducia dei genitori, come di deludere le loro aspettative. In altre parole è necessario arrivare, attraverso queste modalità comportamentali, alla metaforica, sofferta e dolorosa uccisione dei genitori per potere, cominciare a creare la propria autonomia affettiva, sociale e lavorativa.

    Tutti abbiamo bisogno di segretezza, di intimità e di riservatezza e l”ineluttabile soddisfacimento di questo bisogno riguarda tutte le età, non solo l”adolescenza, perchè nei momenti vuoti, lontano dai rumori, dal fare, dal pensare, dall”agire e dai condizionamenti esterni, ogni “Essere Umano” è in contatto con il proprio modo di essere e di sentire ed è solo in questo luogo e spazio, che ognuno si ritrova, si riconosce e si autorealizza.
    (Fonte foto: Rete Internet)

    ARTICOLO CORRELATO