Dal 14 giugno al 29 settembre 2013 a Villa Fiorentino, “The Dalì Universe Sorrento”, evento nato grazie a un’iniziativa della Fondazione Sorrento e attuato con il patrocinio del Comune.
L’incantevole location di Villa Fiorentino è uno scenario congeniale alle meraviglie dell’Arte: sorge nel centro di Sorrento e fu voluta dai coniugi Antonino Fiorentino e Lucia Cuomo che, agli inizi degli anni Trenta del secolo scorso, decisero di costruire una villa dove dimorare e ricevere alcuni clienti della propria attività commerciale – fazzoletti con ricami particolari – ormai nota nel settore dell’artigianato mondiale.
Oggi la villa è sede della Fondazione Sorrento e, puntualmente, ospita differenti rassegne culturali ed artistiche, accogliendo le opere di maestri di fama internazionale. Dal 14 giugno al 29 settembre 2013 a Villa Fiorentino è la volta del guru del Surrealismo: Salvador Dalì. “The Dalì Universe Sorrento” è un’occasione irripetibile per incontrare nel cuore della penisola sorrentina un Dalì inedito, in quanto permette al pubblico di avvicinarsi agli aspetti meno noti del lavoro dell’artista, scoprendo opere meno conosciute rispetto ai capolavori che si ritrovano sulle pagine dei libri di storia dell’arte e che attestano la prolifica attività del maestro catalano.
Sono più di 100 le opere in mostra che connotano un’ampia selezione di lavori tra cui sculture in bronzo, oggetti in vetro, oro, collages e raccolte grafiche del Dalì artista polivalente; tra queste spicca un inedito assoluto: la scultura monumentale “Omaggio a Tersicore” mai esposta fino ad oggi, conferma del prestigio della rassegna sorrentina. L’iniziativa culturale della Fondazione Sorrento, attuata con il patrocinio del Comune, è curata dal Presidente della Stratton Foundation Beniamino Levi, tra i personaggi che sono stati più in contatto con l’opera di Dalì, legandosi personalmente all’artista e al suo entourage fin dagli anni Sessanta, grazie ai molteplici incontri avvenuti nelle sue residenze di Parigi e New York.
Molte delle opere esposte rievocano un tema fortemente sentito dal genio di Figueres: il tempo. Ne “La persistenza della memoria” (1931) gli orologi “sciolti”, guardiani della memoria, esprimono la centralità dell’elemento temporale nella filosofia surrealista. La natura deforme delle sostanze molli del quadro ridefinisce le variabili spazio-tempo, sulla scia delle nuove conquiste scientifiche dell’epoca che influenzarono Dalì. Il tempo rinvia al concetto di memoria, elemento intrinsecamente connesso alla poetica surrealista permeata dagli enigmi sconcertanti dell’inconscio umano, così com’erano emersi grazie alla neonata teoria psicanalitica di Freud. In mostra a Villa Fiorentino sono esposte le sculture in bronzo “La Persistenza della Memoria” (1980) e “Il Profilo del Tempo” (1977).
L’esposizione sorrentina nella location di Villa Fiorentino invita a perdersi nelle paranoie e nelle emozioni sconvolte della filosofia surrealista del talento più estroso, creativo, delirante, arrogante e bizzarro che abbia segnato l’arte contemporanea; un genio tanto grande che è difficile confutare l’altezzosa considerazione che aveva di sé stesso: “Ogni mattina, al risveglio, provo un piacere supremo che scopro oggi per la prima volta: quello di essere Salvador Dalì, e stupito mi domando che cos’altro farà di prodigioso oggi questo Salvador Dalì. E ogni giorno, mi è più difficile capire come gli altri riescano a vivere senza essere né Gala né Salvador Dalì”.
(Fonte foto: Rete Internet)