Prima del ballottaggio di domenica 8 giugno, ultimo faccia a faccia tra Lello Abete ed Antonio De Simone.
In vista del ballottaggio di domenica 8 giugno, abbiamo promosso un confronto con i due candidati a sindaco, Lello Abete e Antonio De Simone, formulando domande sia di carattere politico che personale.
I due competitor non si sono sottratti a questa iniziativa: mentre Abete ha risposto punto per punto ad ogni domanda, De Simone ha preferito, invece, fare un compendio breve confessando di essere stato quasi sul punto di volersi ritirare dalla corsa al ballottaggio.
Di seguito le dichiarazioni di Lello Abete, sostenuto da quattro listeciviche e promosso al primo turno con 7148 voti (42.21%).
I sostanziosi tagli statali lasciano ai comuni ben poca cosa da gestire. State chiedendo voti a cittadini che poi dovrete tassare; avete detto loro tutta la verità?
«Negli ultimi anni la scure finanziaria calata dal Governo sugli Enti Locali ha rappresentato senza dubbio un freno allo sviluppo sociale ed economico. Quasi un accanimento, anche in considerazione della libertà di azione che godono le altre Istituzioni dello Stato. Dal 2010 abbiamo ottenuto il 35% di Trasferimenti in meno, mica una sciocchezza.
E se aggiungiamo i numerosi vincoli di Bilancio, fra tutti il Patto di Stabilità, potete ben capire in che condizioni oggi un sindaco è costretto a governare un territorio. Ma nonostante ciò, abbiamo ottenuto dei risultati ragguardevoli tenendo bassa la pressione fiscale. Continueremo a seguire questa linea di governo. Con la stessa intensità e salvaguardando ancora di più le famiglie che soffrono il disagio derivante dalla crisi economica mondiale che anche a Sant’Anastasia, come in tutti i paesi d’Italia, ha sortito i suoi effetti. In 40 mesi abbiamo dimostrato di saperlo fare. É questa la garanzia che forniamo ai nostri cittadini».
La comunità appare chiusa in un sordo egoismo, dove ognuno pensa a sé e al proprio interesse. Come pensate di risvegliare il senso di appartenenza e di partecipazione attiva?
«Bisogna invertire rotta. Ancora di più. In maniera decisa e tangibile. Con la riscoperta della nostra cultura e delle nostre tradizioni. Partendo dai giovani e dando una grande importanza alle scuole. Nel nostro Programma di governo è un punto essenziale: il paese dovrà vivere l’Amministrazione e viceversa. Solamente in questo modo riusciremo a ritrovare il concetto di Comunità e ridonare al territorio uno splendore andato perduto. Ci impegneremo a fondo. È un mio cruccio: Sant’Anastasia non è inferiore a nessuno dei nostri paesi limitrofi e partendo dai giovani darò tutto me stesso per cambiare questo atteggiamento che ci danneggia sia socialmente che economicamente. È un impegno assunto».
Aggressioni, minacce, denunce, esposti, ricostruzioni discordanti per supporter dell’uno e dell’altro, infinite polemiche sui Social network: ma se da candidati non riuscite a sedare questi focolai, da sindaco, per almeno uno di voi, come sarà?
«Sfido chiunque a dire il contrario. La nostra è stata una campagna elettorale sobria, sui problemi degli anastasiani e sull’idea di governo del territorio che intendiamo mettere a servizio della nostra Comunità. In questi mesi mi sono sempre soffermato sui contenuti. Ma negli ultimi giorni devo dire che la competizione ha assunto toni poco edificanti: ci siamo dovuti difendere da attacchi, strumentalizzazioni e calunnie di ogni genere. Un momento che ho sofferto, molto brutto; che mi auguro non si protragga anche oltre la consultazione di domenica prossima. Il paese ha bisogno di serenità. È un appello che rivolgo a tutti».
Come pensate si possa ridurre la pressione fiscale e come pensate di implementare i servizi per le fasce deboli?
«La nostra Amministrazione negli ultimi 40 mesi, nonostante i Tagli, ha dato una grande attenzione alle Fasce deboli, privilegiandole e salvaguardandole in maniera dignitosa. Non facciamo promesse da marinaio. Chi mi conosce ha ben presente con quale dignità e responsabilità affronto queste tematiche così delicate. Una cosa che non sopporto è la strumentalizzazione del disagio sociale per fini elettorali. È la pratica politica più indegna che possa esistere. La traiettoria disegnata in questi ultimi anni ha già sortito buoni effetti. Noi ci proponiamo di ampliarla e migliorarla, attraverso Progetti che diano più sostanza alla nostra azione e maggiore sollievo alle famiglie anastasiane in difficoltà. La garanzia è la mia vita, il mio impegno, la mia storia al servizio degli “ultimi”. Chi mi conosce lo sa».
C’è qualcuno dello schieramento avversario che avreste voluto al vostro fianco?
«Sono orgoglioso della mia squadra. Abbiamo fatto un grande lavoro di assemblaggio di risorse umane. Mi vanto e sono veramente felice per quello che siamo riusciti a fare. Un gruppo di giovani, donne e professionisti; persone perbene, libere e con la sola ambizione di voler dare al paese un contributo forte per il suo riscatto definitivo».
Commercio, sviluppo, rilancio delle eccellenze: illustrate le vostre priorità in merito.
«Non cambieremo atteggiamento. Una buona Amministrazione “accompagna” le Attività del territorio e mette a loro disposizione tutti gli strumenti possibili per amplificarne la forza commerciale e non soltanto. Ascolteremo ogni loro esigenza e da queste partiremo con un Piano di rilievo che dia maggiore vigore anche alle tantissime eccellenze del territorio che meritano tutta la nostra attenzione. All’interno della nostra squadra abbiamo i giusti elementi per dare risposte concrete in tal senso. Li valorizzeremo per fornire un servizio adeguato e di grande qualità a tutti gli attori sociali interessati».
A quale politico vi ispirate?
«Per quello che ha saputo dare in termini politici e per l’amore che ha dimostrato verso tutti gli italiani, non ho difficoltà a dire Sandro Pertini».
Fatevi conoscere meglio dai vostri cittadini: qual él’ultimo libro che avete letto, quale l’ultimo film che avete visto, la poesia che preferite e l’attrice con la quale scappereste su un’isola deserta, anche prima del ballottaggio.
«Ho un mia idea: la lettura rende l’uomo interessante. È un esercizio che ritengo indispensabile per quello che riesce a dare in termini di crescita intellettuale e spirituale. Gli ultimi libri che ho letto sono stati un bel viaggio attraverso la storia d’Italia. Un grande Paese che deve ritrovarsi. L’ultimo film che ho visto, proprio pochi giorni fa, è Invictus. La storia di un grande uomo, Nelson Mandela, che c’ha insegnato che tutto è possibile. Anche l’impossibile. La poesia che preferisco, sin da bambino, è Il Natale del 1833 di Alessandro Manzoni. Nessuna attrice, scapperei su un’isola deserta con mia moglie».
Avete tre aggettivi a disposizione, usateli per descrivere il vostro avversario.
«Rimango fedele a quanto già detto. Non parlo del mio avversario».
Solo una domanda ancora: posto che confermiate tutte le vostre preferenze, chi non vi ha scelto al primo turno perché ora dovrebbe votare per voi?
«Per ciò che siamo stati capaci di fare in questi ultimi 40 mesi. È inutile negarlo: lo straordinario consenso ottenuto al primo turno è il frutto di un lavoro enorme e della bellissima opera di ammodernamento che siamo riusciti a compiere negli ultimi anni. I cittadini non faranno un “acquisto” al buio. E questo credo rappresenti la garanzia più grande».
A seguire le dichiarazioni di Antonio De Simone, leader del centrosinistra cittadino, che ha raggiunto alle elezioni del 25 maggio 4061 preferenze (23.98%).
«Purtroppo le falsità, le provocazioni e gli squallidi attacchi personali e familiari subiti nelle ultime ore di campagna elettorale mi hanno profondamente colpito. Per un momento avevo pensato di abbandonare la competizione perché questo clima e questi toni non mi appartengono, queste vigliaccate mi hanno tolto la necessaria serenità e lucidità per rispondere alle numerose domande. Voglio solo sottolineare che il mio impegno sarà totalmente al servizio della comunità anastasiana per costruire un paese più bello, più ricco, più sicuro, più civile e più solidale».