Saldi 2015: l’assalto al lowcost

0
1079

La crisi cambia le abitudini e le tendenze degli italiani. I Saldi invernali rappresentano l’ennesima speranza dei commercianti.

Una volta i saldi erano l’occasione per “fare affari”. Un prodotto dal prezzo elevato, un po’fuori dalla propria portata, era l’obiettivo principale di chi aspettava i saldi e magari anche gli ultimi ribassi, sperando che la propria taglia o il colore preferito fosse sopravvissuto alle orde di acquirenti.

Quest’anno le dinamiche sono decisamente cambiate. Un po’ in tutte le regioni, Campania compresa, la data d’inizio dei saldi invernali è stata anticipata di un paio di giorni: il 3 gennaio, piuttosto che il 5, per non perdere il primo week-end dell’anno e “accalappiare” gli eventuali ultimi regali della Befana. Se anni addietro i saldi cominciavano timidamente, per poi sciogliersi verso la fine del mese, quest’anno la maggior parte delle vetrine ha sfoggiato sin dai primi giorni un ardito “fino al 50%”, e già da questo fine settimana sono cominciati gli ulteriori ribassi.

Le prime stime sembrano positive, soprattutto se confrontate con gli ultimi 4-5 anni che sono stati caratterizzati da un calo di fatturato. Nonostante il pessimismo del Codacons, la cui previsione è un ulteriore calo del 5%, Confesercenti ha riscontrato “una partenza migliore del previsto”. Di fatti il sondaggio dell’Osservatorio presso gli imprenditori associati, ha registrato un avvio particolarmente “affollato” soprattutto nei centri storici delle grandi città, pullulanti sia di italiani che di turisti. Tre gli elementi che sicuramente hanno favorito questi dati. Il primo è la concomitanza con l’Epifania, il secondo è il bel tempo che ha accomunato un po’ tutta la penisola e il terzo è l’autunno mite che abbiamo avuto, ne consegue infatti che ci sono più assortimenti in grado di soddisfare le più varie necessità, aumentando così le opportunità per chi acquista in saldo.

In effetti le prime ore di saldi, nonostante le folle, non hanno fatto registrare un’impennata delle vendita. Ben chiaro è l’atteggiamento dell’italiano medio, cauto: “La gente gira, guarda, valuta, ci pensa, ma intanto l’interesse c’è”, conferma il presidente Fismo-Confesercenti, Roberto Manzoni. Ben chiara è anche la differenza tra italiani e stranieri. Le code davanti alle griffe sono scarne, esse sono infatti puntate soprattutto dai turisti; gli italiani prendono d’assalto soprattutto gli outlet e le grandi catene di abbigliamento lowcost. I parcheggi de “La Reggia Designer Outlet” a Marcianise e del “Centro Commerciale Campania” sono stati pieni sin dalle prime ore del mattino e infinite erano le code per arrivarci.

L’importanza di questi saldi invernali 2015 è amplificata anche dal fatto che le vendite di Natale sono state sottotono e quindi l’attesa e le aspettative sono grandi. Tra l’altro secondo le stime dell’Osservatorio Confesercenti il 2014 ha registrato la cessazione di oltre 11.700 imprese della distribuzione moda. L’auspicio, quindi, è ovvio: che questo nuovo anno possa segnare il termine di una tendenza negativa che dura ormai da 7 anni.