La kermesse in programma da aprile a giugno del Tunnel Borbonico riporta in vita personaggi legati alla storia ed alla vicenda del luogo, con coreografie e visite guidate nella suggestiva location.
Napoli: non si può dire di averla davvero conosciuta se non per il frastuono delle sue strade, tracimanti d’ogni cosa. Neppure però, se non si è vissuta l’esperienza di camminare, anche solo per pochi istanti, lontano dai cori stonati dei clacson e delle grida sonore. Non si può dire di aver capito, almeno un pò, questa arcaica e contorta metropoli, senza essersi immersi nel silenzioso respiro del tufo, per cogliere l’alchimia di simboli nella penombra delle acque sotterranee. Perché è laggiù, nel grembo di Partenope, che la magia e le leggende che accompagnano la città dalle sue origini vivono ancora. Insomma, il sottosuolo della nostra città è una delle più potenti arme di seduzione della cultura.
Si pensi alla cavità sotto il Monte Echia, lungo un percorso da Palazzo Reale a via Morelli: il Tunnel Borbonico, dove da sempre regna il silenzio delle grotte di tufo, si prepara ad ospitare percorsi sensoriali da aprile a giugno. Coreografie e visite guidate, ma soprattutto concerti di musica classica e spettacoli teatrali come "Sub Urbe – emozioni sottovoce" a cura dell’Associazione culturale NarteA, in cui alcuni attori riportano in vita personaggi legati alla storia ed alle vicende del luogo. Dopo le musiche originali di sabato 14 aprile con pianoforte e fisarmonica del Maestro Luca Amitrano; la kermesse prosegue domenica 6 maggio con "La Serva Padrona" di Pergolesi, mentre domenica 13 maggio è invece la volta del concerto per arpa di Gianluca Rovinello, con musica di Chopin.
Si prosegue sabato 19 maggio con la Corale Polifonica di "Città di Ercolano e Somma Vesuviana", con musiche della tradizione napoletana; il giorno successivo 20 maggio torna invece Luca Signorini, primo violoncello del Teatro San Carlo, musica di J.S. Bach. Si chiude sabato 9 giugno con "Arti itineranti": performance di musica, danza e pittura. L’inizio di ogni appuntamento è fissato per le 19.30 (ingresso in Vico del Grottone 4): la suggestiva location è dunque, oltre l’esempio tangibile della storia della città, la giusta destinazione per spettacoli e passeggiate.
Cinque sono stati gli anni di duro lavoro di pulizia e risistemazione per aprire l’ingresso in via del Grottone (traversa di via Gennaro Serra a Monte di Dio). Un gruppo di volontari istruiti e guidati da una squadra di esperti, con a capo il dr. Gianluca Minin ed il dr. Enzo De Luzio hanno fatto del tunnel (un tempo ricovero bellico nel corso dei bombardamenti del secondo conflitto mondiale) un vero e proprio museo che restituisce alla città un pezzo importante della sua storia.
Di quel periodo si conservano scritte sui muri, statue fasciste, macchine d’epoca e documenti relativi al Deposito Giudiziale Comunale che arrivano fino agli anni 70: un luogo celato fino a poco tempo fa, ora patrimonio di tutti.