OTTAVIANO. LE OCCASIONI PERDUTE DI UN”AMMINISTRAZIONE CHE NON FA NULLA

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Per le giornate F.A.I. di primavera, gli amministratori hanno brillato per incapacità organizzativa. È lungo e imbarazzante l”elenco delle occasioni perdute. Di Carmine Cimmino

Gli amministratori comunali sanno che l’economia di Ottaviano giace in uno stato comatoso. Trovano le cause del coma nella crisi italiana, e nella crisi specifica del Vesuviano. Si assolvono da ogni responsabilità, anche indiretta. Che possiamo farci, noi? È una canzone che cantano da anni, in coro, e da voci soliste. In verità, un qualcosa lo potrebbero fare. Sabato 24 e domenica 25 marzo sono state le Giornate del Fondo Ambiente Italia (F.A.I.) di Primavera: una festa della cultura, poiché la cultura, ha scritto il Presidente della Repubblica in un messaggio agli organizzatori, è fondamentale per il riscatto sociale e economico dell’Italia.

Anche le città vesuviane hanno aperto ai visitatori siti archeologici, santuari, ville e palazzi; anche Ottaviano ha aperto il Palazzo Medici. L’hanno visitato centinaia di persone, attratte dalla bellezza dell’edificio, e dalla sua fama “nera“: e mi pare che sia venuto il momento di metter punto, di incominciare a parlare del Palazzo per quello che è, e che si vuole che sia. L’anticamorra a buon prezzo, l’anticamorra delle chiacchiere, non è più credibile, l’anticamorra seria sa che i palazzi della camorra stanno anche altrove, dove meno te li aspetti. Non voglio dimenticare il passato: al contrario, cerco solo chiarezza, una chiarezza totale su “quegli“ anni: e su questi. Dunque era prevedibile che venissero centinaia di persone, in quei due giorni dedicati alla cultura.

Era un’occasione da non perdere. Ho pensato quello che hanno pensato molti Ottavianesi, ricordando che il signor sindaco, quando illustrò il programma della sua seconda Amministrazione, mise in testa alla lista degli obiettivi lo sviluppo del turismo culturale e naturalistico. Abbiamo osato pensare che l’assessorato alla cultura avrebbe accolto i visitatori con qualche tabella esplicativa, con qualche freccia di orientamento, con volantini e foglietti zeppi di notizie utili; ci pareva ovvio che l’assessorato comunicasse agli ospiti che Ottaviano, oltre al Palazzo, “offre“ i più bei sentieri della Montagna, un centro storico il cui splendore nemmeno lo stato di abbandono riesce a offuscare, un secondo centro storico, caratteristico per le case costruite con materiali eruttati dal vulcano, masserie, chiese del ‘600 e del ‘700, in cui c’è un patrimonio cospicuo di opere d’arte:

sculture in marmo e in legno, quadri attribuiti dagli studiosi a Guido Reni, a Carlo Cignani e a Paolo De Matteis, la “Deposizione“ che il Previtali attribuì a Francesco Curia, e giudicò un capolavoro assoluto della pittura napoletana del Cinquecento, l’ “Adorazione dei Magi“ di Andrea Boscoli, il ritratto di Giuseppe III Medici eseguito da Paolo di Majo, e alcune tele tra le migliori del Mozzillo. Non ci aspettavamo che gli amministratori comprassero spazi sui giornali per pubblicizzare i tesori della nostra città: eppure era lecito aspettarselo, considerati i programmi dell’Amministrazione.

Ci aspettavamo, almeno, che, preparando l’evento, l’assessorato alla cultura coinvolgesse nell’organizzazione i docenti e gli alunni delle Scuole ottavianesi, e i dirigenti, ovviamente: della cultura del prof. Michele Montella, dirigente della “D’ Aosta“, e del prof. Antonio Alvino, dirigente del Liceo “A. Diaz“, non mi permetto di parlare, perché peccherei di presunzione. Ma tutti sanno quanto sia vasta, e quanto profonda. Aggiungo solo che il loro sapere è impreziosito da una straordinaria sensibilità per il bello: e dunque è sapere vero. Insomma, volano alto. Se l’Amministrazione avesse fatto tutto questo per le giornate della cultura, sarebbe stato cosa normale. E invece l’Amministrazione ha voluto essere eccezionale: non ha fatto nulla.

Incomincia a diventar lungo l’elenco delle occasioni perdute: tra queste, ci metto anche le occasioni che non sappiamo creare. E per crearle non è che serva chi sa quale potenza inventiva: basta riflettere su ciò che si fa a Somma, o a Sant’ Anastasia, o a Lauro, su ciò che fanno, a Ottaviano, gli organizzatori di Vesuvinum. È così difficile firmare un accordo con le autorità religiose per garantire l’apertura delle Chiese ai visitatori in giorni e in orari definiti con un calendario ufficiale e pubblico? A proposito di protocolli. Il dott. Iervolino è sindaco da sette anni, ininterrottamente: non bastano sette anni per regolare, con l’Ente Parco, i termini di gestione del Palazzo, le norme d’uso della scuderia, l’accesso ai giardini e ai piani? Sono pochi sette anni?

Il Palazzo, Giuseppe III lo ristrutturò, dalle fondamenta ai piani alti, in meno di due anni. Perché non si firma questa intesa? Qual è l’impedimento? Dove sta l’ostacolo? Tornerò senza sosta su questo argomento, ne farò una nenia. Da settembre un gruppo di ottavianesi organizzerà, gratis, visite guidate e manifestazioni. Chiediamo che l’Amministrazione che leva in alto lo stendardo delle regole ci fornisca l’elenco delle regole e delle procedure che dovremo rispettare. Non è in discussione la disponibilità personale dei singoli: ma il signor sindaco sa che essa, come tutti gli atti dipendenti dalla volontà individuale, è contingente, è incerta e può generare equivoci. E gli equivoci fanno male al fegato, soprattutto in un tempo come questo, in cui perfino il popolo di Ottaviano, che la storia ha predisposto alle “maschere“ della dissimulazione, pare non avere più pazienza per i traccheggi della diplomazia.

Corre voce che quest’ anno la processione della Madonna del Carmine si svolgerà il 15 luglio, domenica, e cioè il giorno che precede quello consacrato al nome della Madonna. Dicono che il 16 luglio, lunedì, giorno lavorativo, non è adatto per una processione di tale importanza; dicono che il 22 luglio, domenica, è data troppo lontana dal 16 luglio: dicono insomma che è meglio fare la processione un giorno prima del 16 luglio che sei giorni dopo. Ora, la cultura dei riti prevede e giustifica il “dopo“, ma non accetta in nessun modo il “prima“: e mi pare logico. Dice la sociologia che non solo gli “umili“, ma anche le élites non sopportano di ricevere gli auguri di buon compleanno e di buon onomastico prima della data ufficiale: il prima lo percepiscono come un malaugurio. E mi pare logico.

Mi pare logico sottoporre il problema all’attenzione del signor sindaco, perché il culto della Madonna del Carmine fa parte della storia civile di Ottaviano, è un pilastro della nostra identità civica. Lo sanno anche le autorità religiose, che recentemente, con un rito emozionante, hanno “eletto“ la Madonna del Carmine “Compatrona“ di Ottaviano. La logica dice che se si accetta una premessa, bisogna accettare tutte le conseguenze. Sono certo che, se la voce è fondata, il signor sindaco farà sentire anche la sua voce: a meno che non ritenga anche lui che quello della data non sia un problema serio, ma sia una quisquilia. Una pinzillacchera.
(Foto: Carlo Cignani, “Estasi di Santa Maria Egiziaca”, sec.XVII, Chiesa di San Michele Arcangelo in Ottaviano).

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