Domenica alquanto movimentata per un gruppo di turisti nolani, che decisi a raggiungere il litorale salernitano in treno, hanno dovuto fare i conti con i disservizi delle Ferrovie dello Stato e con il menefreghismo dei dipendenti della ditta di trasporti.
Inizio d’estate turbolento per i pendolari del Nolano. Chi ieri ha deciso di trascorrere una domenica lontano dal fermento elettorale della città bruniana, concedendosi qualche ora di relax al mare, ha dovuto vedersela con i disservizi delle Ferrovie dello Stato. Già al mattino, il treno regionale 8139 delle 8.35, proveniente da Caserta e diretto a Salerno, è rimasto fermo per circa 40 minuti alla stazione di Sarno.
A bloccare i binari, un gruppo di ragazzi costretti a scendere dal treno, perchè troppo affollato. Solo l’arrivo dei carabinieri ha convinto i giovani a desistere e a servirsi del pullman sostitutivo, messo a disposizione dalla compagnia di trasporti.
Il treno arriva a Salerno con circa un’ora di ritardo, accolto dall’applauso dei passeggeri, ignari della spiacevole sorpresa che li aspetterà al ritorno. L’unica corsa utile per poter raggiungere Nola nel tardo pomeriggio è infatti quella delle ore 18.18. Per di più il treno che arriva a Salerno è decisamente troppo piccolo per poter accogliere le centinaia di turisti, decisi a rientrare a casa a tutti i costi. Il capotreno invita al “buonsenso” e chiede ai passeggeri rimasti in piedi di scendere dalla locomotiva servendosi dei diversi pullman sostitutivi che, a suo dire, di lì a poco sarebbero arrivati in Piazza della Concordia. Spintoni, urla, qualcuno si sente anche male, “soffocato” dalla folla e dal caldo eccessivo. Anche stavolta l’intervento della polizia ripristina la calma, ma la “tregua” è solo momentanea. A suscitare l’ira dei pendolari, il ritardo del primo pullman utile, che arriva intorno alle 19.30 e che per di più non è in grado di accogliere tutti.
C’è chi desolato si siede sui marciapiedi e aspetta, chi invece dà libero sfogo alla propria rabbia, inveendo contro le Forze dell’Ordine . Qualcuno poi, decide di rivolgersi ad uno dei funzionari delle F.S presenti in stazione, chiedendogli perchè non ci si organizzi con corse supplementari e treni più “capienti”. “Ma quando potete, evitate di venire”, risponde l’uomo, che infastidito dalle troppe domande, fa rientro nel suo comodo ufficio, lavandosene definitivamente le mani.
Intanto i pendolari continuano ad aspettare. Qualcuno fa rientro a casa con il secondo pullman, che arriva a Salerno intorno alle 20. Chi non riesce a salire nemmeno in questo bus, ormai esausto, torna a Nola con il treno metropolitano delle 21.02.
Un sorriso amaro si intravede sui volti di chi dopo 4 ore di attesa estenuante, finalmente fa rientro in paese. “Come si fa ad incentivare il turismo campano in queste condizioni?”, commenta avvilita una ragazza, stufa della disorganizzazione di Ferrovie dello Stato e dell’indifferenza di chi gestisce le aziende di trasporti.