L’IMPORTANZA DEGLI ENTI LOCALI NELLA GESTIONE DELL’INSICUREZZA URBANA

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    La questione dell”insicurezza urbana ha prodotto significative trasformazioni nelle politiche pubbliche degli enti locali, diventati attori principali nelle strategie per la produzione della sicurezza. Di Amato Lamberti

    Nonostante ci siano molti sostenitori della polizia di prossimità, c’è anche chi, come Skogan, sostiene che più aumenterà la capacità dei cittadini di comunicare con gli agenti di polizia e più diminuirà proporzionalmente la capacità delle forze dell’ordine di controllo globale dei quartieri.
    Proprio per questo, negli ultimi dieci anni, in Italia, non sono mancate iniziative a tutto campo che si collocano a metà strada tra interventi preventivi e repressivi che coinvolgono tutti gli attori interessati.

    Per l’attuazione di politiche di sicurezza operative, è stata sottolineata l’importanza di assumere il punto di vista dal basso, facendo costante riferimento alle situazioni concrete e riportando tutte le scelte e le iniziative alle capacità e alle risorse dei cittadini e delle strutture partecipative, capaci di farsi carico dei problemi della sicurezza. Un’iniziativa in tal senso è stata l’istituzione di un numero verde per la raccolta delle denunce, previsto in ogni Questura; l’istituzione dell’Ufficio Relazioni con il pubblico e l’estensione del servizio di raccolta a domicilio delle denunce.

    In generale, possiamo notare come la questione dell’insicurezza urbana ha prodotto significative trasformazioni nelle politiche pubbliche degli enti locali che, in accordo con Selmini, hanno assunto un’importanza fondamentale nel nostro paese, così come nel resto d’Europa, diventando gli attori istituzionali principali nell’avvio di strategie per la produzione della sicurezza.
    Il decreto legge del 23 maggio 2008 n.92, poi convertito in Legge 125 del 24 luglio 2008 recante “Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica”, segue questo fenomeno di delega, e va nella direzione di un generale ampliamento dei poteri di ordinanza dei Sindaci sul tema della sicurezza urbana.
    Meglio noto come “pacchetto sicurezza”, questa legge ha fatto molto discutere perché in essa vengono inasprite tutte le disposizioni riguardanti l’ingresso da parte degli extracomunitari in Italia, ed introdotte anche una serie di misure molto dure come:

    – L’aggravante di reato se a commetterlo è un immigrato irregolare.
    – L’inserimento delle Ronde.
    – Il reato di clandestinità.
    – Il prolungamento della detenzione nei Centri d’Identificazione Temporanea fino a 18 mesi, mentre precedentemente era di 60 giorni.

    Nello specifico, per quel che riguarda le ronde, è prevista la collaborazione con le forze dell’ordine da parte di associazioni di cittadini organizzati e iscritte in un apposito elenco a cura del prefetto.
    In base alle diverse necessità delle varie città, inoltre, il primo cittadino potrà disporre dell’impiego di militari con poteri di polizia, instaurando una specifica collaborazione tra la Polizia municipale e la Polizia di Stato.
    Il pacchetto sicurezza entra in vigore dopo un acceso scontro politico, per fornire, almeno negli intenti del Governo Berlusconi, delle risposte concrete all’aumento indiscriminato dei fenomeni di violenza.

    D’altro canto, le critiche a questa legge vengono mosse non solo dall’opposizione del centro sinistra ma anche dalla società civile, dalle associazioni profit e no profit e dal mondo cattolico, rappresentato dal presidente del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti, monsignor Antonio Maria Veglio. L’ultimo intervento da parte del Governo Berlusconi in materia di sicurezza è l’approvazione in via definitiva al Senato del DDL n. 733, “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica”, del 2 luglio 2009.

    Le aree d’intervento individuate nel provvedimento riguardano:
    – La criminalità organizzata.
    – La criminalità diffusa.
    – L’immigrazione clandestina.
    – La sicurezza stradale.
    – Il decoro urbano.

    Si tratta, nello specifico, di una legge che introduce come principale novità la titolarità dei Giudici di Pace sul reato d’ immigrazione clandestina. È prevista, poi, la restituzione più rapida alla collettività dei beni sottratti alla mafia e punita duramente la corresponsabilità dei dipendenti pubblici collusi. Inoltre, viene introdotto l’obbligo di denuncia dei tentativi di estorsione da parte delle imprese, pena l’esclusione dalle gare di appalti pubblici. Sono confermate le ronde di cittadini, anche se il Sindaco deve in via prioritaria avvalersi di quelle costituite da ex appartenenti alle Forze dell’ordine, alle Forze Armate e agli altri corpi dello Stato.

    Queste sono le novità legislative più importanti che hanno riguardato la scena politica italiana degli ultimi due anni e che, negli intenti del Governo, serviranno ad incrementare i risultati già ottenuti con le norme del pacchetto sicurezza del 2008.
    (Fonte foto: Rete Internet)

    CITTÀ AL SETACCIO