L’ADOLESCENTE E “IL CAPITALE LINGUISTICO”

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    La qualità della comunicazione che esprime l”adolescente dipende dal modo con cui gli adulti si sono presi cura di lui e dall”ambiente nel quale è cresciuto.

    Ciascun individuo , durante tutto il corso della vita, realizza un proprio percorso culturale che si colloca, unitamente a quello dei suoi contemporanei, a mezza via tra quanto l”umanità ha svolto fin dalla sua prima esistenza sulla terra e quanto sarà in grado di svolgere nei tempi che verranno.
    L”uomo, infatti, nel corso della storia si è distinto dagli altri esseri viventi soprattutto perchè è riuscito a sviluppare un elaborato sistema di comunicazione che gli ha consentito di scambiare informazioni con altri suoi simili.

    Il linguaggio, pertanto, o meglio i linguaggi, sono nati da una precisa esigenza umana: la comunicazione. Quindi, come nello sviluppo del genere umano, così nello sviluppo dell”adolescente, il linguaggio assume un ruolo di primaria importanza ponendosi come fattore indispensabile e propedeutico ad ogni tipo di apprendimento e allo sviluppo dei processi mentali superiori.
    È soltanto nel primo anno di vita che il linguaggio e il pensiero si sviluppano lungo linee diverse: la lallazione infatti, attraverso la quale il bambino prova un piacere fisico nell”emissione di suoni privi di valore semantico, che sono stati definiti “internazionali”, costituisce di fatto un monologo connesso alla vita biologica e rappresenta una fase preintellettuale che pertanto non ha alcun legame con lo sviluppo del pensiero.

    Successivamente le linee del pensiero e del linguaggio si incontrano per non separarsi più nel corso della vita dell”individuo, generando nuove forme di comportamento.
    La verbalizzazione del pensiero e la razionalizzazione del linguaggio costituiscono così quella splendida rivoluzione quasi magica , che si evolve a mano a mano che il “capitale di parole” possedute e diviene spendibile in un poliedrico e progressivo ampliarsi di possibilità.

    Il parlante, in particolar modo nella fase adolescenziale, nel veicolare un messaggio che possa essere decodificato da un destinatario, acquisisce, sulla base di un bagaglio esperenziale posseduto, una capacità di espressione in crescita combinando in modo variato, quel ristretto numero di 21 fonemi che danno vita al nostro linguaggio.
    Le differenze di capitale linguistico, qualitativo e quantitativo, di cui ogni adolescente è portatore dipendono dall”interazione che si è verificata tra lui e gli adulti che si sono presi cura di lui o comunque dell”ambiente socio-culturale economico nel quale egli è cresciuto.

    Comprendiamo allora il ruolo essenziale che un minore o maggiore possesso di capacità linguistiche svolge nello sviluppo dell”adolescente e quanto le possibilità di azione sul reale possano essere accresciute da una competenza linguistica ricca, variata ed elaborata per esprimere il ricco, variegato e ed elaborato mondo dell”adolescente fatto di variopinte e talvolta incontenibili emozioni che egli stesso non è sempre in grado di comunicare.

    L”OSSERVATORIO DEGLI ADOLESCENTI