LA DIFFERENZA TRA I PADANI E I CAMPANI

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    La giusta pretesa dei cittadini del nord di reclamare il rispetto dei propri diritti, evidenzia l”impressionante grado di masochismo di cui soffrono i cittadini campani.
    Di Amato Lamberti

    Un amico che viene da lontano, da una repubblica baltica dove tutti pagano le tasse perchè il governo ha fissato l”aliquota massima sul lavoro dipendente e le pensioni al 14%, e che vive a Napoli, per studio e per lavoro, da alcuni anni, mi ha confessato di essersi ormai convinto che i cittadini campani siano fondamentalmente masochisti. Non si possono, secondo lui, spiegare altrimenti certi comportamenti.

    Le tariffe elettriche sono le più alte d”Italia, così come quelle del gas; la benzina costa più che altrove; le assicurazioni obbligatorie, come quelle di auto e motorini, sono da strozzinaggio; persino l”acqua corrente costa più cara: ma nessun cittadino protesta: abbassano la testa e sperimentano, come unica risposta, tutte le strade illegali possibili. Dal furto di energia elettrica all”allaccio abusivo, al mancato pagamento di bolli e assicurazioni. Cornuti e mazziati, si dovrebbe dire, sempre secondo il mio amico lituano, perchè quando si scopre l”evasione il danno economico è enorme e si rischia anche la galera. Le strade della legalità comporterebbero proteste civili, organi di stampa che le riprendono e le diffondono, risposte politiche in tempi brevi.

    Se questo non avviene, nei paesi civili, cade l”amministrazione, i politici che non hanno soddisfatto le attese dei cittadini vanno a casa e scompaiono dalla scena politica, e si va a nuove elezioni, con facce diverse di amministratori e programmi mirati alle esigenze dei cittadini e della intera comunità. Da noi, invece, gli amministratori incapaci, non solo non vanno a casa ma vengono anche premiati con la riconferma, quando non con la promozione a posizioni politiche anche più importanti. Anche le proteste hanno la forma dell”illegalità (blocchi stradali, incendio di autobus e cassonetti dell”immondizia) perchè non sono mirate al riconoscimento di diritti ma alla richiesta di corsie preferenziali verso i diritti degli altri cittadini. Con il risultato che si trova sempre il politico che cavalcando la protesta violenta e illegale costruisce su di essa le sue fortune elettorali.

    La protesta violenta e illegale finisce così per apparire una strada utile e praticabile per ottenere una risposta dalle amministrazioni in merito ad esigenze che possono anche apparire legittime, come la casa e il lavoro. Mentre però la maggioranza della popolazione per trovare un lavoro si impegna nello studio, nella formazione, nella ricerca di opportunità sul mercato, una frangia violenta, quando non criminale, vede soddisfatta la sua esigenza di salario con una assunzione in una società mista a prevalente capitale pubblico senza neppure la contropartita del lavoro. Naturalmente i costi di queste operazioni si scaricano sui cittadini onesti che non protestano neppure perchè non se ne rendono neppure conto.

    Leggono sui giornali che è dovuto intervenire lo Stato centrale o il Governo ma non pensano mai che è sempre dalle loro tasche che si prende il denaro necessario. Il paradosso è che i cittadini campani non se ne accorgono, tanto è vero che non protestano e premiano anzi chi gli mette le mani nelle tasche, mentre se ne accorgono i cittadini padani non perchè più intelligenti ma perchè preferirebbero che quel denaro restasse nelle loro tasche o almeno sul loro territorio. Ma il masochismo dei cittadini campani è senza limiti. Un esempio, che fa impazzire il mio amico, è quello delle strisce blu di parcheggio. La legge prevede che per ogni striscia blu ci sia, nella stessa strada, una striscia bianca. Tutti i Comuni sono inadempienti, vale a dire che adottano comportamenti illegali. Invece di promuovere la legalità si fanno araldi dell”illegalità più sfacciata.

    I cittadini potrebbero protestare presso il Prefetto, anche per richiamare l”Ente locale al rispetto della legge. Non lo fa nessuno: si bestemmia, si mandano maledizioni, si protesta con il vigile urbano che si difende rimandandovi al Sindaco, e si paga, naturalmente solo se non si conosce neppure un impiegato comunale. In altri Pesi un simile comportamento della amministrazione pubblica sarebbe inconcepibile e gli amministratori sarebbero perseguiti a termini di legge.

    Da noi no, e possono anche passeggiare tranquillamente per la strada. Ma gli esempi di masochismo potrebbero essere tanti. Viene da chiedersi come sia possibile il rispetto delle leggi in un paese dove gli amministratori pubblici esercitano l”illegalità sistematica a danno dei cittadini.
    (Fonte foto: repubblica.it)

    CITTÁ AL SETACCIO