Fiat, luci e ombre su Pomigliano, la fabbrica tra premi e proteste

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Ieri l’impianto automobilistico napoletano ha ricevuto il premio europeo di miglior stabilimento del continente. Ma i licenziamenti stanno per innescare la protesta di piazza. Tra domani e mercoledì tre cortei attorno al perimetro della newco.

Premi internazionali, riconoscimenti prestigiosi alla fabbrica automobilistica partenopea si alternano a situazioni ad alta tensione, venti di protesta scatenati dopo la decisione della Fiat di dare il via a una serie di licenziamenti. Ieri intanto il direttore dello stabilimento produttore della nuova Panda, Sebastiano Garofalo, ha ritirato, a Lipsia, l’“Automotive Lean Production 2012”, uno dei più importanti premi europei assegnati al migliore stabilimento del continente. Al concorso per l’ambito trofeo, organizzato da “Automobil Produktion” e “Agamus Consult”, hanno partecipato più di 700 impianti industriali di 15 paesi, tra cui Germania, Francia, Spagna, Benelux e Italia. Aziende che, dal 2006, avevano partecipato alla selezione.

Qualità, manutenzione, logistica e sviluppo delle persone, elevata partecipazione dei lavoratori, crescita del consenso, aumento della flessibilità e della produttività: i criteri di assegnazione del premio. “É un vero peccato – lamenta Giovanni Sgambati, segretario regionale della Uilm – che mentre la fabbrica di Pomigliano sia considerata in Europa un’eccellenza, in Italia chi ha il prosciutto sugli occhi non la si riesca a considerare tale”. Ieri poi ci ha pensato anche Giuseppe Terracciano, segretario regionale della Fim, a mettere altra carne sul fuoco della polemica. “Il sindaco di Torino, l’onorevole Pietro Fassino – il contenuto di un comunicato firmato dal dirigente sindacale – ha ragione quando dice che per affrontare la vertenza Fiat non serve un sindacato ideologico”. Il riferimento, ovviamente, è come al solito alla Fiom, accusata di non voler firmare l’accordo Panda e di “condannare così a un futuro incerto un impianto modello”.

A ogni modo sembra inarrestabile l’organizzazione della protesta contro la decisione dell’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, di licenziare 19 operai in attività nella newco della nuova Panda per far posto, come stabilito dalla magistratura, al reintegro di altrettanti cassintegrati iscritti alla Fiom. Tanto per fare qualche esempio ieri sera centinaia di studenti, precari, disoccupati bros di Napoli e insegnanti hanno incontrato, nell’aula magna dell’Istituto Univesitario Orientale di Napoli, alcuni operai cassintegrati della Fiat di Pomigliano. Al termine dell’assemblea, nel corso della quale gli studenti hanno rivolto una raffica di domande alle tute blu, è stato deciso all’unanimità di “partecipare attivamente all’organizzazione del corteo programmato per sabato mattina, a Pomigliano, in risposta ai licenziamenti”.

L’iniziativa prevista per sabato è della Confederazione Cobas, dei Cobas-Astir, dei Lavoratori Bacini di Napoli e del comitato operaio cassintegrati e licenziati di Pomigliano. Gli studenti hanno chiesto agli operai Fiat “la massima unità di lotta anche in vista dell’arrivo a Napoli, previsto per martedì, del ministro del lavoro, Elsa Fornero”. Stamane i Cobas, allo scopo di illustrare la fitta agenda delle iniziative, hanno tenuto una conferenza stampa davanti all’Ikea di Afragola. Una scelta simbolica, quella del punto vendita della società svedese, perché i comitati di base hanno voluto ricordare i recenti scontri di Piacenza tra i facchini, che lavorano nelle attività connesse alla locale filiale Ikea, e la polizia. Il corteo di sabato a Pomigliano sarà preceduto da un’iniziativa analoga il giorno prima, venerdì pomeriggio, nella vicina Acerra.

Mercoledì 14 novembre, infine, la protesta culminerà con un altro corteo, sempre a Pomigliano, organizzato nel giorno dello sciopero generale indetto dalla Cgil. Alla manifestazione parteciperà il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini.