“FARE SCUOLA IN CONDIZIONI DIFFICILI”

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    Corso di Formazione della Onlus “Maestri di Strada” dedicato ai precari della scuola. Per rivendicare una qualità professionale avanzata e fortemente impegnata. Di Annamaria Franzoni

    Si è concluso prima delle vacanze natalizie il percorso di riflessione professionale “Fare scuola in condizioni difficili” organizzato dall’Associazione Maestri di strada e finalizzato a promuovere la crescita dei giovani professionisti impegnati nel mondo dell’educazione infantile e adolescenziale in condizioni lavorative difficili e inadeguate.

    È stata una occasione per affermare una professionalità docente che non è flessibile a prostrarsi alle alchimie di orari ed organizzazioni che riducono l’insegnamento ad una prestazione ad ore, ma è creativa ed interattiva – e quindi flessibile – non per adattarsi, ma per creare condizioni migliori all’apprendimento e al lavoro docente.
    “Dalla flessibilità subìta…., per adattarsi ad una organizzazione parcellizzata ed insensata, alla creatività professionale in funzione della missione civile della scuola“.

    Questo potrebbe essere, secondo Cesare Moreno, lo slogan per rivendicare ai precari, non solo a quelli della scuola, una qualità professionale avanzata e fortemente impegnata. Ed il messaggio riguarda anche un modo di fare sindacato e di fare politica che con i precari rischia di ripercorrere strade inefficaci. La difesa delle condizioni di lavoro e salariali, deve essere fatta a partire dall’affermazione della propria dignità professionale e dalla centralità dell’impegno civile della scuola per la conoscenza distribuita e per la crescita delle nuove generazioni.

    L’Associazione “Maestri di Strada ONLUS”, attiva da anni nel contesto locale, nazionale ed internazionale in attività per la promozione della cittadinanza giovanile attraverso educazione e l’istruzione, in collaborazione e con il patrocinio scientifico del Dipartimento di Scienze Relazionali "G. Iacono" Università degli Studi di Napoli "Federico II", del Dipartimento di Studi delle Istituzioni e dei Sistemi Territoriali Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, del Dipartimento di Psicologia della Seconda Università degli Studi di Napoli e dell’ Istituto Professionale Sannino Petriccione, ritenendo che, per un lavoro complesso come quello proposto, sia indispensabile una attività di riflessione professionale da parte dei docenti chiamati, ha deciso di offrire ad un certo numero di docenti possibilità un breve corso gratuito di “ riflessione professionale” ed “auto aiuto” tra operatori della conoscenza.

    Il corso si è fondato sulla valorizzazione dell’esperienza pregressa e sugli apprendimenti informali realizzati dai docenti precari negli anni precedenti ed ha previsto brevi introduzioni di carattere teorico e due ore di discussione in piccoli gruppi, condotti da esperti nella tenuta dei gruppi. Le introduzioni sono state tenute da ricercatori e docenti universitari con specifiche esperienze di assistenza ad educatori impegnati nella gestione di situazioni difficili dei tre dipartimenti che patrocinano l’iniziativa e da esperti dell’Associazione Maestri di Strada.
    Il corso ha avuto una durata complessiva di 15 ore e si è sviluppato in cinque sessioni pomeridiane nel corso dei mesi di Novembre e Dicembre presso l’IPIA “Sannino-Petriccione” di Ponticelli.
    I nuclei tematici degli incontri sono stati:

    -Tenuta professionale in condizioni difficili ossia come sviluppare la professionalità riflettendo sulle esperienze. (Relazione tenuta dalla prof Santina Parrello)
    -Come sostenere l’apprendimento. (Relazione tenuta da Salvatore Pirozzi e Annamaria Franzoni)
    -Come svolgere attività socio-educative ossia come sostenere la cooperazione tra gli allievi – gestire gruppi classe e piccoli gruppi. (Realazione tenuta dal prof Dario Bacchini)
    -Cooperazione tra docenti ossia come operare in codocenza con colleghi ed altre figure professionali. (Relazione tenuta dalla prof Antonia Cunti)
    -Programmazione non lineare, interattiva e partecipativa in contesti caotici ossia come riuscire a costruire un curricolo di formazione umana, sociale e professionale valorizzando le esperienze informali, gli imprevisti, le difficoltà. (Relazione tenuta dalla prof Marisa Iavarone e Cesare Moreno).

    Dopo il primo incontro lo stesso Cesare Moreno ha operato un piccolo cambiamento del titolo da “fare scuola in contesti difficili” a “fare scuola in condizioni difficili”. In effetti ben presto è emerso, infatti, che il problema principale consiste nelle condizioni in cui operiamo tutti noi impegnati nel mondo della formazione giovanile senza distinzione tra precari e non, tra periferie e situazioni più o meno centrali.
    Precario, ci è stato ricordato viene da ‘precarium’ (controllato su Cortellazzo-Zolli) cioè ottenuto per preghiera.

    È possibile mantenere una linea di condotta educativa quando tutto congiura contro?
    È possibile mantenere un precario equilibrio (l’uso forse più consueto dell’aggettivo precario si riferisce proprio all’equilibrio, e al pregare e fare scongiuri perché non lo si perda) umano e professionale dentro un mare in tempesta su una nave…?
    (Fonte foto: Rete Internet)

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