Città dolenti, inquinate, forse perdute

0
210

In questo video rappresentiamo una città che potrebbe essere la nostra. Un luogo ferito a morte che non scorgiamo nemmeno più, abituati come siamo alla mediocrità e alla bruttezza.

Il Video linkato alla fine dell’articolo (dal titolo di una poesia opera del sottoscritto, di qualche anno fa), è stato realizzato con foto scattate dagli attivisti del Movimento 5 Stelle di Volla in due periodi, agli inizi di giugno e verso la metà di settembre, proprio per far notare il "cambiamento". Il titolo, più che riguardare la città in senso stretto, riguarda gli abitanti di una più vasta area geografica. Ormai sono anni, decenni che siamo costretti ad assistere alla deturpazione dei nostri luoghi, della nostra terra, delle nostre acque (fiumi, mari, laghi e falde acquifere) ad opera di "comuni cittadini".

Le strade, i ponti, le campagne, i sentieri, i paesaggi, sono quelli di Volla e dintorni, ma le stesse immagini sono visibili ovunque nella periferia napoletana, e non solo. Non sappiamo se sia consolatorio sapere che quello che viene rappresentato in questi pochi minuti è solo la superficie, quello che sta a galla, quello che si vede girando attorno a noi, quello che ormai non ci colpisce più, perché, tanto, siamo "abituati". Anche perché non pensiamo allo scempio fatto più in profondità, all’inquinamento da rifiuti e da sostanze nocive e tossiche sotterrate per anni nelle nostre campagne, causa, tra l’altro, di un significativo aumento statistico dei vari tipi di "Cancro" nelle nostre zone.

Gli antichi romani avevano capito le enormi capacità fertili e le bellezze della nostra campagna, delle nostre coste, dei nostri luoghi, tanto che li appellarono "Campania Felix". Luoghi e natura che noi abbiamo avuto in prestito dai nostri avi in un modo, appunto "Felix", e che restituiremo ai nostri figli assolutamente nel modo contrario "Infelix", e non solo per la situazione ambientale, ma anche per quella culturale! Ma noi, purtroppo, abbiamo perso la capacità d’indignazione! Siamo passivi, subiamo e paghiamo.

E ci tocca pagare anche la gara, impari, tra chi tenta di pulire e chi, invece, sporca, deturpa, offende la terra, gli uomini e Dio. Ma questi ultimi saranno perdonati perché, forse, alcuni "non sanno quello che fanno", ma, altri, invece, lo sanno quello che fanno, e lo fanno in nome di un Dio, il Dio Denaro. E la politica che fa? Niente? No! Fa! In alcuni casi, guarda, assiste impotente, subisce. In altri, è correa, suggerisce, partecipa. Come colonna sonora delle immagini, abbiamo preso a prestito una delle canzoni più belle di Vasco Rossi, "Il Mondo che Vorrei".
Forse come speranza, oppure come sveglia!

IL VIDEO