Castello di Cisterna, il sindaco sostituisce il vice rimosso: è scontro in consiglio

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Il sindaco, in consiglio comunale, ha comunicato la decisione di nominare come suo vice l’assessore Giosafatte Nocerino e di far entrare in giunta Francesco Alfano, dimessosi dalla carica di presidente del consiglio. Le accuse di Scotto.

L’infuocata assemblea cittadina, iniziata ieri pomeriggio in un salone della scuola Sciascia, sancisce la sostanziale affermazione della volontà del sindaco Sorrentino di mettere definitivamente all’angolo Giuseppe Scotto, suo vicesindaco fino a qualche giorno fa, con deleghe alle politiche sociali e ai lavori pubblici. Ma il siluramento di Scotto deciso dal primo cittadino fa arrabbiare i tanti sostenitori dell’ormai ex esponente dell’esecutivo locale, accorsi numerosi alla seduta del consiglio. “ Che avete fatto ? Dateci una spiegazione ! ”, il sostanziale quanto brusco invito alla maggioranza rivolto dagli elettori di Scotto.

Le spiegazioni di Sorrentino non tardano. Eccole in sintesi: “Ha preso decisioni a mia insaputa, manifestando un modo non collegiale e, anzi, del tutto personale di gestire la cosa pubblica, per cui nomino mio vicesindaco Giosafatte Nocerino e nomino anche un nuovo assessore, Francesco Alfano, al quale ho trasferito la delega alle politiche sociali”. Quindi, l’affondo del primo cittadino, sempre puntato sull’ex vicesindaco: “Hai detto di essere stato estromesso dopo aver scritto una lettera di denuncia, che peraltro non mi hai mai consegnato, su uno dei quattro appalti dell’ambito 12, quello riservato all’assistenza domiciliare. Ma perché hai posto la tua attenzione solo su quest’appalto mentre hai del tutto ignorato gli altri tre? E perché ti sei mosso in questo senso senza informarmi?"

Stesso interrogativo è stato posto da Emma De Simone, consigliere d’opposizione: “Ancora non ci spieghi perché denunci problemi in un solo appalto mentre lasci stare tutti gli altri ”. Posizioni che rendono il clima arroventato ancor prima che Scotto prenda la parola. Quindi l’ex esponente della giunta, ora all’opposizione, si alza e replica leggendo un discorso scritto in questi ultimi giorni. Sono parole molto pesanti: “Sindaco mi hai rimosso perché devi pagare le cambiali a qualcuno? Perché volevo che gli appalti fossero espletati con gara pubblica e non con l’affidamento diretto? Perché volevo che i soldi fossero spesi per il rifacimento delle strade e non per abbellire il comando dei vigili urbani?

Sindaco, mi hai rimosso anche perché volevo indire tre gare pubbliche di mille euro ciascuna e invece hai preferito dare in affidamento diretto 6000 euro alla pro loco, il cui responsabile siede tra i tuoi banchi. Sindaco: non solo hai tradito i miei 642 elettori ma hai tradito tutta la città, dimettiti ! ”. Si sprecano gli applausi del numeroso clan pro Scotto. E Sorrentino s’arrabbia: “Ti sbagli e lo sai, sai di aver creato una situazione molto difficile per tutta la maggioranza”. Ma la sensazione è che il primo cittadino si fermi all’ultimo momento. Si capisce subito che il sindaco vorrebbe dire qualcosa d’importante ma che preferisce tacere.

Sensazione confermata dall’intervento di Mimmo Alaia, altro consigliere d’opposizione: “ Scotto non dice perché con quella famosa lettera abbia voluto puntare l’indice contro un solo appalto dell’ambito 12 e non contro tutti gli altri. Intanto si ostina a non rispondere, a non dare spiegazioni plausibili. Dal canto suo il sindaco fa lo stesso: non spiega come stanno le cose effettivamente, anche se sa. Per cui cari concittadini, statene certi: non saprete nulla. Del resto se io, Sorrentino e Scotto fossimo tre ladri di polli che agiscono insieme, secondo voi, ve lo confesseremmo mai? ”. Poco dopo il tramonto il consiglio termina. La verità, quella che conta, quella che davvero scotta, stasera non ha fatto capolino a Castello di Cisterna.

(Fonte Foto: Rete Interenet)