CAMORRA E POLITICA. STESSE FACCE E STESSI INTERESSI

    0
    360

    “La Campania è in mano alla camorra. La politica deve farsene carico”. Questo allarme di inaudita gravità è lanciato dal giudice Morello. Ma tutto tace…tutti nicchiano.
    Di Amato Lamberti

    “Mai come in questo periodo di crisi la Campania è in mano alla camorra e l”economia lo è ancora di più. Gli arresti si fanno, le carceri sono piene, ma il problema non è risolto: la politica deve farsene carico”. L”allarme è del giudice Tullio Morello, presidente della giunta distrettuale dell”Anm, nel corso della “Giornata per la giustizia” che è stata celebrata il 30 giugno in Tribunale a Napoli. Un allarme che da tempo lanciamo dalle colonne di questo giornale ma che non sembra sollevare l”attenzione delle istituzioni e delle amministrazioni pubbliche se non a livello di manifestazioni simboliche.

    Ma proviamo a capire cosa intende il giudice Morello quando afferma che “la criminalità organizzata controlla l”economia campana”. L”emergenza rifiuti ha dimostrato che la camorra controlla completamente il trasporto e lo smaltimento illegali dei rifiuti industriali tossici e nocivi. Questo significa che possiede e controlla società di trasporti con centinaia di camion, ma anche società per la movimentazione di terreno dotate di ruspe, escavatrici, caterpillar, oltre a possedere cave e impianti per frantumare e triturare la roccia, discariche autorizzate, impianti per il compostaggio e il trattamento di rifiuti liquidi e solidi.

    Queste attrezzature e questi impianti vengono utilizzati anche per altre attività: raccolta differenziata di rifiuti solidi urbani in molti Comuni della Campania con regolare gara e regolare affidamento; trattamento di frazioni differenziate di rifiuti provenienti da regolare raccolta comunale; appalti pubblici di lavori di manutenzione stradale; appalti pubblici per lavori di risistemazione rete fognaria e di tutti i lavori dove sono necessari scavi e movimento terra; manutenzione straordinaria di edifici pubblici, ospedali, scuole, caserme, grandi assi viarii. Le imprese della camorra non lavorano solo su appalti pubblici ma operano anche a livello privato nel settore delle costruzioni e delle forniture di beni e servizi. Sono inoltre presenti nel settore del commercio e della grande distribuzione.

    Basta leggere i provvedimenti di sequestro e confisca dei beni a personaggi e organizzazioni camorriste eseguiti dalla Magistratura per rendersi conto di quanto estesa e radicata sia la presenza della camorra nell”economia campana. Il giudice Melillo, nella relazione 2008 della Procura Nazionale Antimafia, parla di “una gigantesca offerta di servizi criminali che corrisponde e si nutre di una proporzionale domanda di abbattimento dei costi (e dunque di moltiplicazione delle opportunità di profitto) dell”impresa legale (e di una platea ancora più vasta di soggetti più occasionalmente interessati a sfruttare le opportunità del ricorso a pratiche delittuose: dalla partecipazione a truffe in danno di compagnie assicurative alla realizzazione di opere edilizie abusive, dal procacciamento di merci di provenienza delittuosa alla “mediazione” dei conflitti.).

    In pratica, la camorra sta dentro l”economia sia con attività proprie e sia con l”erogazione di servizi legali, ma richiesti a condizioni illegali. “E qui -dice sempre Melillo- il campo di osservazione si allarga a dismisura, in corrispondenza a qualsivoglia esigenza dei mercati legali che si voglia soddisfatta con metodologie illecite in grado di ridurne i costi: dal trasporto e smaltimento dei rifiuti alla fornitura di inerti, dalla distribuzione di idrocarburi da autotrazione alla fornitura di prodotti industriali contraffatti, dalla fatturazione di operazioni inesistenti alla “semplificazione” delle procedure amministrative.”

    Una presenza costante, quella della camorra, che grazie all”intreccio con l”economia legale e con la pubblica amministrazione è diventata praticamente invisibile e, quindi, “normale”. Se ne dovrebbe occupare la politica di questa situazione, dice il giudice Morello, ma come può farlo se vincono, governano, decidono e comandano, a tutti i livelli istituzionali, i politici che sfruttano e alimentano, anche quando a chiacchiere affermano il contrario, questa situazione nella quale il confine tra legale e illegale si è completamente dissolto e camorra e politica sono rappresentate dalle stesse facce?

    LA RUBRICA