AL VIA LA VII GIORNATA DEL CONTEMPORANEO AMACI

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    Per la giornata nazionale del contemporaneo, si entra gratis in musei, gallerie e nei vari spazi dedicati all”arte contemporanea disseminati in tutta la Campania. Mostre, eventi e conferenze.

    AMACI è l’acronimo di Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea, un progetto innovativo e propositivo rispetto al tessuto culturale nostrano, che si propone di patrocinare l’affiliazione al gruppo di un maggior numero di iscritti così da cementare una “vera cultura istituzionale dell’arte moderna e contemporanea nel nostro Paese”. L’associazione è promotrice della Giornata del contemporaneo, quest’anno giunta alla settima edizione e che questo weekend terrà le porte aperte gratuitamente, in ogni angolo del paese, di oltre mille tra musei, gallerie e spazi dedicati all’arte contemporanea.

    Una proposta che regge grazie allo sforzo degli associati e sostenuta dalla direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee – Ministero per i Beni e le Attività Culturali- in cui verrà data vita ad una fucina di idee e che prevede incontri con artisti, mostre, conferenze ma anche laboratori didattici dove ciascun evento risulta all’insegna di una compartecipazione attiva e interattiva da parte del visitatore, non semplice voyeur, ma, appunto, protagonista in azione sul set dell’arte contemporanea. Anche quest’anno procede con successo l’iniziativa di Amaci di adottare per ogni edizione della Giornata un artista italiano di fama internazionale.

    Quest’ anno è toccato al campione dell’arte povera Giulio Paolini, ideatore dell’immagine guida dell’evento dove emergono alcuni punti cardini della sua poetica come “un’architettura simbolica, una prospettiva aulica, una cornice d’oro che ne racchiude ed evidenzia il punto di fuga, una figura di spalle” (foto). Ovviamente la Campania gioca un ruolo da protagonista con una serie di attività che si estendono dalle gallerie ai musei dei capoluoghi provinciali a realtà urbane più piccole ma altrettanto laboriose e produttive.

    “Spazio Utopia contemporary art” a Salerno presenta “In-situazione… nell’unità d’Italia”, una mostra nata con l’intento di sottolineare il rapporto attivo tra un gruppo di artisti che vivono e lavorano tra la Campania e la Basilicata, “per una sorta di messa a punto sulla propria attività, caratterizzata dalla interdisciplinarietà dei mezzi espressivi, nei 150 anni di unità nazionale”. Sempre a Salerno alla fondazione Filiberto Menna si terrà un dibattito critico che “attraverso un palinsesto di video scelti da critici e curatori di ultima generazione, intende riflettere sul rapporto complesso tra l’arte e l’abitare raccontando di tre città italiane [Bologna, Genova, Napoli, ndr.], del loro paesaggio e della loro storia, sociale e antropologica”.

    La galleria Primo Piano di via Foria a Napoli ospita “Karen Stuke, Opera Obscura” a cura di Antonio Maiorino, quindici opere fotografiche dell’artista tedesca, lavori che si concentrano sulla passione dell’artista, le opere teatrali, la cui anima viene immortalata attraverso la camera a foro stenopeico con pochi, poetici scatti d’autore. Napoli, città da sempre attenta allo sviluppo e alla promozione dei giovani artisti contemporanei, la fa da padrona nel panorama regionale e nel calendario di eventi organizzati per la Giornata del contemporaneo; Ankeos Gallery presenta “ La stanza dei ricordi” – con una performance dell’artista milanese Giovanna Torresin.

    Nella sua casa-atelier , “Antonio Borrelli, scultore micro-mega” si auto-presenta in una personale che ripercorre il lavoro di una vita al servizio dell’arte “scandita dall’insegnamento all’Accademia delle Belle Arti di Napoli e dalla ricerca artistica che volge, sul finire degli anni ’70, verso modalità astratto-geometriche”. Ancora la città partenopea, al Lanificio di piazza de Nicola, vede “L’apparenza ambigua. Pippa Bacca, Pina Inferrera, Luisa Mazza” a cura di Giorgio Bonomi, critico di fiducia che accompagna le tra artiste presentate in tutte le loro differenze ma il cui lavoro ha come trait d’union “quel margine indefinibile che separa la realtà dall’apparenza, la verità dall’opinione”.

    La VII Giornata del Contemporaneo si presenta, insomma, con un biglietto da visita di tutto rispetto, sciorinando un programma intenso e variegato, capace di soddisfare anche i gusti dello spettatore più critico.

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