“Anno bisesto, anno funesto”, si diceva una volta in un misto di superstizione e tradizione popolare. Il 2020 passerà alla storia come uno dei più funesti anni bisesti, eppure, ancora una volta, nella crisi si è trovato lo spunto per nuove opportunità. A Marigliano, per esempio, le difficoltà hanno permesso di costruire sinergie importanti tra artisti e commercianti, intrecciando il tessuto della solidarietà e rinvigorendo il senso di comunità. Si era iniziato già nella prima fase della pandemia, con il progetto denominato “L’arte per Marigliano”, quando gli artisti locali erano intervenuti in soccorso del settore commerciale, con gli esercenti costretti a lunghe e (per alcuni) drammatiche chiusure. In quel caso un’asta benefica di sostegno a uno dei settori più colpiti dai vari decreti aveva sollecitato la generosità dei cittadini, pronti a offrire un aiuto concreto attraverso l’acquisto delle opere d’arte messe a disposizione per il nobile scopo.
Oggi, agli sgoccioli dell’annus horribilis, sono i commercianti a tendere una mano agli artisti, assegnando alla speranza la missione di rilanciare il territorio attraverso un connubio di musica e arte visiva. L’associazione di categoria M.I.A. Marigliano ha infatti promosso per le feste natalizie (in tono minore) l’iniziativa “Riaccendiamo la speranza”, che contempla l’installazione di 6 videoproiezioni nelle zone periferiche della città, con immagini sacre rappresentate sulle facciate delle più importanti chiese, e un videoclip realizzato proprio all’interno di una di esse, il Santuario Madonna della Speranza di San Vito. Lì, lungo la navata dell’edificio di culto, è stata immortalata l’esibizione (rigorosamente a porte chiuse) del duo Tribalafro, composto da Afrodite, voce, e CiakkiCiakki Marrucché (al secolo Giacinto Lo Sapio), percussioni e coro, che per l’occasione hanno interpretato il grande classico di Leonard Cohen, “Hallelujah”, portato poi al successo da Jeff Buckley e qui rilanciato sulla scia della riproposizione offerta dalla cantante inglese Alexandra Burke.
Le immagini, curate dal giovane videomaker Lorenzo “Goodman” Buonomo, punto di riferimento per le arti visive in città, trasmettono la potenza espressiva del duo musicale, tesa a veicolare il messaggio di giubilo (intrinseco nella parola hallelujah) lungo le strade spoglie di questo mesto Natale mariglianese.
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“È proprio quando c’è il buio più profondo che scopriamo quanto sia bello credere nella luce. È la luce della Speranza che restituirà ai nostri cuori il coraggio di rialzarsi e di scoprirsi insieme, per sognare e per credere. Questo momento lo abbiamo raccontato così, guardando dall’alto la nostra città, tra le luci e i colori di un tempo sopito, dietro le note di una melodia senza tempo”, commentano dall’associazione dei commercianti il presidente Mimmo Tomo e il vicepresidente Giovanni Leonessa, facendo riferimento anche alle suggestive riprese effettuate con il drone.
Il progetto musicale è stato curato da un’eccellenza artistica mariglianese, il rinomato Centro Musica curato dai fratelli Minale, “voce” della città a livello nazionale e internazionale. Proprio nel loro studio è stato registrato il brano, poi incorniciato nelle immagini girate all’interno del Santuario, grazie alla generosa disponibilità dei frati minori. Gli arrangiamenti, cuciti addosso al talento della cantante Afrodite e alle vibrazioni cosmopolite di CiakkiCiakki Marrucché, sono stati curati da Raffaele Minale, mentre Stefano ha provveduto a mix e mastering. Inoltre, le programmazioni ritmiche sono state sviluppate da Salvatore Minale, i flauti sono suonati da Gianni Minale e le chitarre da Claudio Romano.