Secondo il segretario della Cgia, Giuseppe Bertolussi, sono pochi i comuni italiani che hanno deliberato le nuove aliquote. Situazione che costringerà i cittadini, anche quelli campani, a pagare la metà di quanto verdsato lo scorso anno.
Inizio d’estate turbolento sul fronte tasse. Per gli italiani si rinnova l’appuntamento con la tanto discussa Tasi. La prima rata della “tassa comunale sui servizi indivisibili”dovrà infatti essere pagata il prossimo 16 giugno.
Una data che coglie ancora impreparati i cittadini, ma anche i comuni. Secondo la Cgia di Mestre, infatti, allo stato attuale (primi giorni di giugno), solo «un migliaio di amministrazioni comunali, pari al 14% del totale, ha provveduto a deliberare le aliquote e le detrazioni della Tasi per l’anno in corso».
Dunque per il pagamento della prima rata, «i proprietari degli immobili ubicati in quei Comuni che non hanno ancora deliberato le nuove aliquote (circa 7.000) pagheranno la metà di quanto versato l’anno scorso: il conguaglio verrà effettuato solo con il saldo di dicembre».
Condizione che interesserà ancora la maggior parte degli italiani, visto che ad oggi gli unici capoluoghi di provincia che hanno deliberato sono Ancona, Aosta, Arezzo, Asti, Bologna, Brescia, Cagliari, Enna, Firenze, La Spezia, Livorno, Lodi, Lucca, Mantova, Modena, Padova, Pesaro, Pordenone, Potenza, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, Sassari, Siena, Sondrio, Treviso, Verona, Vibo Valentia.
Secondo il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, infatti, «sono pochi gli enti locali che si sono attivati per agevolare i propri residenti. Nella maggior parte dei casi, anche quest’anno i proprietari di prima casa sono stati abbandonati a loro stessi». Per contro, c’è comunque una novità dell’ultima ora senz’altro positiva. «Sembra che il Governo si appresti a stanziare 500 milioni di euro da destinare al finanziamento delle detrazioni e agevolazioni Tasi a favore delle famiglie – conclude Bortolussi – Sebbene sia una cifra inferiore di 125 milioni a quella messa a disposizione nel 2014, per i nuclei famigliari con maggiori difficoltà costituisce comunque una preziosa boccata d’ossigeno. I sindaci potranno beneficare di queste risorse per non inasprire il prelievo fiscale rispetto al livello chiesto nel 2014».
Per quanto concerne la Campania, la Cgia ha elaborato tabelle di simulazioni che prevedono per Napoli — «prime rate da 207,1 euro (A2) e 90,3 (A3); per Caserta da 156,7 e 95,8; per Benevento 168,5 e 124; per Avellino 120,1 e 114,1; per Salerno 207,9 e 102,8.
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