Napoli. La protesta degli studenti universitari per il caro affitti arriva anche nella città partenopea, dopo aver coinvolto già diversi atenei in tutta Italia. Da ieri, infatti, un gruppo di studenti dell’Università Federico II ha posizionato striscioni e tende nella sede della Facoltà di Lettere a Porta di Massa per denunciare l’aumento insostenibile degli affitti nelle zone centrali di Napoli che impedisce loro di vivere nei pressi delle varie facoltà. Complice dei rincari anche il boom del turismo.
“La casa è un diritto. L’affitto è una rapina”. Queste le parole che si leggono sullo striscione posto all’entrata della sede di Porta di Massa. Ogni giorno il giardino della Facoltà di Lettere è invaso da tanti studenti che giungono da ogni parte della Campania e non solo. Da ieri alcuni di loro hanno deciso di protestare contro il caro affitti, dormendo in tenda all’interno del porticato della facoltà. Il gesto ha come scopo la volontà degli studenti universitari di esprimere il proprio dissenso verso i continui rincari. Una situazione sempre più difficile, che si va ad aggiungere ai crescenti disagi denunciati dagli universitari nell’ultimo anno rispetto alle pressioni e alle ansie del “sistema dei meriti”.
Affitti e turismo
In Campania (come in molte regioni italiane), chi sceglie di lasciare il proprio paese per avvicinarsi alle sedi universitarie a Napoli si ritrova a dover fronteggiare prezzi addirittura raddoppiati per un alloggio in centro, a cui bisogna aggiungere utenze alle stelle e il problema di contratti in nero. Inoltre, mancano vere e proprie residenze universitarie. Anche in altre importanti città italiane si sta verificando la stessa situazione drammatica per gli studenti. Tuttavia, a Napoli sembra che i rincari siano strettamente connessi anche all’incremento vertiginoso dei turisti che stanno arrivando in città.
Infatti, Napoli sta vivendo un anno d’oro per il turismo, con tutto esaurito soprattutto nei ponti e nei giorni festivi. E se da un lato la crescita del turismo rappresenta un dato importante per la città, c’è anche un’altra faccia della medaglia, più negativa. Tante case nel Centro Storico, dove spesso gli studenti fuorisede cercano un alloggio, sono diventate bed and breakfast per i turisti. Oppure i proprietari hanno cominciato a chiedere affitti da capogiro, costringendo gli studenti a turni di lavoro estenuanti per potersi mantenere da conciliare con lo studio. In molti hanno deciso addirittura di rinunciare all’idea di trasferirsi nella città partenopea, restando nei paesi limitrofi e diventando schiavi di un sistema di trasporti che “fa acqua da tutte le parti”.
La proposta degli studenti
Intanto gli studenti stanno anche lanciando proposte per arginare il problema. Queste le parole di uno di loro, Carlo, riportate dall’Ansa: “Pensiamo alla forte quantità di edifici abbandonati a Napoli e in Campania. In Catalogna hanno deciso di espropriare grandi proprietà abbandonate da tre o più anni per trasformarle in alloggi anche per gli studenti. Pensiamo anche noi a edifici abbandonati che possono essere ristrutturati e messi a disposizione dei ragazzi che vogliono fare quello per cui sono venuti a Napoli, studiare”.
Fonte immagine: Ansa.it